I posti di terapia intensiva in Italia quanti sono? La domanda in funzione dell'emergenza coronavirus è ricorrente. Se lo chiedono i cittadini che ogni giorno vedono il bollettino dei contagi del Ministero della Salute in ascesa costante. Più che le infezioni, come è noto, fa paura l'eventuale saturazione delle strutture ospedaliere e l'impossibilità di offrire la terapia intensiva a quanti ne avrebbero bisogno. In tal senso sono risultate molto significative le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha chiarito come l'Italia possa mettere sul piatto il doppio dei ventilatori rispetto a quelli che si avevano nel corso della prima ondata.

Numeri che avevano reso necessario il lockdown. Tuttavia, qualche giorno fa hanno fatto notizia le dichiarazioni del Commissario Arcui che aveva sollecitato le regioni ad attivarsi affinché sbloccassero tutti i posti che avrebbero potuto rendere disponibili. Parole che sono risultate invise a Mario Giordano che ha attaccato il commissario all'emergenza coronavirus.

Quanti posti in terapia intensiva ci sono ? Potenzialmente il doppio rispetto a prima

Domenico Arcuri, come riportato dall'Adnkronos, nei giorni scorsi aveva dichiarato che erano stati 3059 nuovi ventilatori alle regioni per la terapia intensiva e 1429 per le subintensive. Il Commissario all'emergenza coronavirus ha sottolineato come prima dell'esplosione della pandemia l'Italia potesse beneficiare solo di 5179 posti contro i "9463 posti" attuali.

Tuttavia, secondo quanto lo stesso Arcuri ha espresso ne risulterebbero attive soltanto 6628. "Dovevamo - ha rivelato - averne altri 1600 che sono già nelle disponibilità delle singole regioni, ma non sono ancora attive, chiederei di attivarle". Arcuri, tra l'altro, ha rivelato che sarebbero disponibili altri 1500 ventilatori, ma prima di distribuirli si sta aspettando che vengano messi in funzione quelli che al momento sarebbero nelle disponibilità degli enti territoriali e che risulterebbero inattive.

Mario Giordano contro Arcuri sulle terapie intensive

Diverso il punto di vista di Mario Giordano che attacca duramente il commissario. Il conduttore, infatti, sottolinea come si possa anche soprassedere su altre responsabilità che ascrive ad Arcuri, ma non su un argomento così delicato. "La smettesse di raccontare balle sui posti di terapia intensiva".

"Il fatto - ha attaccato il giornalista rivolgendosi ad Arcuri - è che lei ha una coda di paglia grande quanto la sua prosopopea". Lo accusa di aver centralizzato tutto attorno alla sua figura e poi incalza. "Ora - ha aggiunto - che si scopre che siamo in ritardo, non trova di meglio da fare che scaricare tutto sulle Regioni? Lei si deve vergognare caro Arcuri". Poi attacca nuovamente: "Siamo in un ritardo spaventoso. E lei non ha nemmeno l'umiltà di chiedere scusa".