Giuseppe Conte convinto che si arriverà ad un nuovo lockdown generalizzato se le Regioni non rispetteranno il sistema di divisione in tre fasce di rischio del Paese. L’istituzione di zone rosse, arancioni o gialle, precisa il presidente del Consiglio intervistato dal Corriere della Sera, sarebbe infatti l’unico modo per cercare di bloccare la diffusione esponenziale del Coronavirus in Italia. I presidenti regionali che dovessero spingere in questa direzione fornendo addirittura dati falsi, aggiunge Conte, metterebbero “a rischio la vita dei propri concittadini”.

Giuseppe Conte: ‘Nessuno ha mai messo in discussione questo meccanismo’

La prima domanda rivolta a Conte riguarda la possibile “rivolta” di Regioni e cittadini contro il meccanismo di divisione in tre fasce di rischio del Paese (rossa, arancione, gialla) che forse andrebbe “rivisto”. Ma il premier replica, ricordando che questo sistema viene sperimentato dall’Istituto superiore di sanità già da sei mesi, con la partecipazione anche delle Regioni i cui rappresentanti farebbero parte della “cabina di regia”. Di fronte all’obiezione che i presidenti delle regioni ‘rosse’, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria, si sentirebbero “presi a schiaffi dal governo”, Giuseppe Conte si difende attaccando.

“Nessuno ha mai messo in discussione, prima di adesso, questo meccanismo - afferma il premier - e rifiutarlo significa portare il Paese a sbattere contro un nuovo lockdown generalizzato”.

Conte: ‘Solo così possiamo contrastare il Covid’

Secondo Conte, le Regioni dichiarate al momento rosse non ne ricaverebbero alcun vantaggio e, anzi, si compirebbe l’ingiustizia di far finire in lockdown anche territori in cui la diffusione del coronavirus è più lenta.

Rispondendo poi ad una domanda sul presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha invocato “unità”, il premier aggiunge di rendersi perfettamente conto che le misure prese rappresentano un “regime molto penalizzante” per cittadini e imprese. “Solo così possiamo contrastare il Covid”, si schermisce Conte. Sulle polemiche dell’opposizione, in particolare di Matteo Salvini, che accusa il governo di compiere “discriminazioni politiche” contro le giunte regionali di centrodestra, Conte si mostra netto: “Chi ci accusa è in malafede”, visto che il governo non ha alcuna intenzione di penalizzare nessuno per il suo colore politico.

‘Alternativa a questo sistema è chiudere ancora una volta il Paese’

Il caso Campania, poi, ha suscitato diverse polemiche, dopo che la Regione guidata da Vincenzo De Luca è finita in zona gialla. Nonostante le accuse di agire con scarsa trasparenza e utilizzando dati vecchi di troppi giorni, Giuseppe Conte tiene il punto: “Su questo non torniamo indietro. L’alternativa a questo sistema è chiudere ancora una volta il Paese con danni enormi per tutti”. Comunque sia, per giustificare le dure misure prese, il presidente del Consiglio ci tiene a sottolineare i rischi che il Paese sta correndo: “Il virus adesso corre veloce in tutto il Paese, tant’è che non ci sono Regioni verdi”. Inoltre, sul rischio che le Regioni possano fornire dati falsi per non finire in zona rossa, Conte si esprime dicendo di non osare “neppure pensarlo” perché, significherebbe “mettere scientemente a rischio la vita dei propri concittadini”. L’intervista si chiude con la fosca previsione del premier per Natale: “Non immagino feste natalizie con baci e abbracci, cenoni e tombolate”.