Il nuovo Dpcm del governo sull'emergenza Coronavirus non piace a Marco Travaglio. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe dovuto presentarlo in tv già nella serata di sabato 24 ottobre. Ma la conferenza stampa è saltata a causa di alcuni aspetti ancora da chiarire sia all'interno della maggioranza "giallorossa" che tra Palazzo Chigi e Regioni. Il premier dovrebbe dunque varare ufficialmente il Dpcm nella giornata di domenica 25. Il principale nodo da sciogliere è soprattutto quello dell'orario di chiusura delle attività commerciali, fissato per le 18.
Ma a criticare la bozza del nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri ci si mette anche il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio che lo giudica insufficiente.
Il contenuto dell'ultimo Dpcm del governo Conte
Anche se il testo del nuovo Dpcm non è ancora ufficiale, dopo il rinvio della sua presentazione da sabato sera a domenica sembra però che sia confermato alle 18 l'orario di chiusura per bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie nei giorni feriali. Il governo potrebbe permettere ai ristoranti di restare aperti la domenica a pranzo. La linea di Conte e dei suoi ministri non sarebbe dunque cambiata al termine della riunione notturna con i capi delegazione delle forze politiche che appoggiano il governo giallorosso.
Pare confermata la chiusura di palestre, piscine e sale giochi. Dubbi, invece, sull'orario in cui potrebbe scattare il "coprifuoco" nazionale.
Marco Travaglio critica il nuovo Dpcm: 'Frutto di pressioni isteriche del Pd'
Logico che il contenuto della bozza del Dpcm dovesse suscitare critiche anche dure. In pochi, però, si aspettavano che fosse proprio Marco Travaglio a criticare il governo Conte per le sue scelte.
Il direttore del Fatto inizia il suo editoriale di domenica 25 ottobre augurandosi sinceramente che il nuovo Dpcm "centri il bersaglio", riuscendo a far calare il numero dei contagi per non mandare in crisi le terapie intensive. Detto questo, però, Travaglio punta il dito contro alcune delle misure contenute nel documento che, a suo dire, "sembrano il frutto delle pressioni isteriche del Pd e degli sgovernatori falliti" (riferimento al lombardo Attilio Fontana della Lega e al campano Vincenzo De Luca del Pd, ndr).
Travaglio: 'Bozza affetta da almeno tre incongruenze'
Insomma, prosegue Marco Travaglio nella sua invettiva, le pressioni di "negazionisti e catastrofisti" non avrebbero giovato sulle scelte del premier. Ma lo stesso giornalista giudica la bozza del Dpcm "affetta da almeno tre incongruenze". La prima è che il contagio si diffonderebbe soprattutto di giorno e sui mezzi pubblici, non la notte quando molte persone sono a casa. La seconda consiste nel fatto che i maggiori focolai di contagio sono in famiglia e, chiudendo tutto in anticipo, si metterebbero per più tempo a contatto i giovani con i più anziani. Inoltre, per Travaglio non ha senso chiudere bar e ristoranti alle 18 mandando "a zonzo" chi di solito li frequenta.
Dunque, conclude il giornalista, fino a questo momento gli altri Dpcm gli erano sembrati necessari e razionali. Quello in arrivo, invece, "sembra fatto per dire di aver fatto qualcosa, o per non fare ciò che andrebbe fatto". Ovvero, spiega, un "lockdown per 15-20 giorni nelle metropoli fuori controllo" come ad esempio Napoli e Milano.