L'Italia vive l'emergenza Coronavirus sul filo di lana. Con il nuovo Dpcm il governo confida di abbassare la curva dei contagi e magari invertire il trend. L'obiettivo è fare in modo che la situazione resti sotto controllo nelle strutture sanitarie. Da questo punto di vista c'è una spia a cui si guarda sempre con attenzione: quello dei numeri delle terapie intensive.
Proprio riguardo a esse dal giornalista Augusto Minzolini - in un articolo pubblicato su Il Giornale - arriva un dito puntato nei confronti di Giuseppe Conte: a suo avviso, infatti, il premier avrebbe fornito un numero inesatto riguardo al reale numero di posti disponibili.
Coronavirus: il momento è delicato
Il giornalista - prima di arrivare al passaggio in questione - cita una frase del capogruppo dei deputati del Pd Graziano Delrio, il quale aveva messo in evidenza come, in una fase così delicata, occorrerebbe sempre il vero anche se questo dovesse far perdere qualcosa in termini di consenso popolare.
"Ma - attacca Augusto Minzolini - per Giuseppe Conte è quasi impossibile". L'oggetto della contestazione che fa nei confronti del capo dell'esecutivo è quello relativo alla dichiarazione fatta sui posti disponibili in terapia intensiva. Secondo quanto scrive Minzolini il premier alla Camera ha sottolineato che ve ne sono a disposizione 9052 e lo ha fatto ringraziando Domenico Arcuri, commissario per l'emergenza coronavirus.
"In realtà - puntualizza il giornalista - mezzo Paese sa che non è così leggendo i dati e l'altra metà ne è consapevole perché lo prova ogni giorno sulla sua pelle".
A marzo un po' tutti vennero colti di sorpresa. L'incremento dei posti di terapia intensiva rappresenterebbe perciò un'attestazione del lavoro del governo in vista di quella che era una possibile e preventivata seconda ondata.
Il giornalista arricchisce il proprio pensiero citando le parole di Americo Cicchetti di Altems, secondo cui le reali terapie intensive disponibili, in questo momento, non arriverebbero neppure a 7000: sarebbero, infatti, 6625 i posti attivi. Inoltre l'articolo sottolinea che i ventilatori sarebbero stati acquistati, ma non ancora installati.
E il momento in cui dovrebbero diventare attivi potrebbe non essere vicino, almeno secondo la ricostruzione dei fatti pubblicata da Il Giornale. Infatti, secondo quanto scrive Augusto Minzolini, i bandi per gli architetti, chiamati a progettare le installazioni, sarebbero stati emanati solo lo scorso 2 ottobre.
Il dato sulle terapie intensive fornito dall'articolo non differisce di molto dalla tabella elaborata da Quotidianosanita.it a metà ottobre, che parlava di 6458 posti attivi nelle terapie intensive.