Scrivere un Dpcm in piena emergenza coronavirus non è certo un compito facile. Ci sono migliaia di variabili, sensibilità ed esigenze da tenere in conto e può accadere che qualcosa sfugga. Ed è da una circolare diffusa dalla Federazione Italiana Golf che emerge una potenziale criticità. Se ne è parlato nel corso della trasmissione Omnibus di La 7. L'ente si è premurato di dare contezza di quelli che sono i diritti dei giocatori di golf rispetto ad allenamenti e manifestazioni sportive ed è emerso che, persino nelle zone rosse, questi hanno diritto alla mobilità interregionale.

Almeno teoricamente. Perciò, chiunque si cimenti in uno sport come il golf ha diritto a scrivere nell'autocertificazione che si sta recando presso un luogo dove poter esercitare la propria attività sportiva, magari mostrando come prova la propria mazza o i propri strumenti finalizzati allo svolgimento della pratica in caso di controlli delle forze delll'ordine.

Dpcm attuale in vigore dal 6 novembre

In Italia, come è noto, c'è un Dpcm che è in vigore dallo scorso 6 novembre. Questo, in linea generale, divide il Paese in tre in base al livello di rischio. Le zone rosse sono quelle che hanno il grado di restrizione più elevato e tra i divieti finalizzati al contenimento del contagio c'è quello alla mobilità.

Persino spostarsi da casa deve essere subordinato a motivazioni legate a stringenti necessità o esigenze lavorative.

Tra i motivi per i quali si può andare oltre i limiti disposti dal Dpcm ci sono particolari circostanze. Una di queste è quella messa bene in chiaro dalla circolare diffusa dalla Federazione Italiana Golf secondo cui, nello scenario 4 e dunque nella zona rossa, restano consentite le competizioni sportive di interesse nazionale (ovviamente senza pubblico) e le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti.

Per questi "sono consentiti - si legge nella circolare - agli atleti, agonisti e non, anche gli spostamenti interregionali".

L'autocertificazione e la mazza in auto come scusa? Ma è solo un'ipotesi

Una dicitura che diventa ancora più rilevante in un ambito come quello del golf, dove per accedere qualsiasi circolo di gioco è necessario essere iscritti alla Federazione Italiana Golf.

E che magari, ad onor del vero, potrebbe essere estesa anche ad altri sport, dove la pratica è subordinata all'iscrizione presso la federazione e che dunque giustifica lo status di atleti.

In Italia gli iscritti alla federazione sono circa 90.00 e certamente nessuno di loro ha intenzione di farne un uso arbitrario per violare le zone rosse. Ma il rischio ipotetico esiste e se ne è parlato nel corso della trasmissione Omnibus di La7. "Se io - ha detto il linguista e docente della Luiss Alberto Castelvecchi - sono un giocatore di golf e posso andarmene in giro per fatti miei, mi metto la sacca con le mazze in borsa e dico che vado a giocare nel Resort X. La mazza da golf come giustificazione mi mancava".

Tra l'altro non bisogna dimenticare che il golf, in linea teorica, è uno sport sicuro in questa fase. Si gioca su spazi particolarmente ampi ed all'aperto senza possibilità di assembramenti, oltre a svolgersi in luoghi spesso al di fuori dai centri cittadini.