Mercoledì 27 gennaio si celebra, come ormai da qualche anno a questa parte, il Giorno della Memoria, una commemorazione delle vittime dell’Olocausto nazista durante la Seconda guerra mondiale. A causa delle celebrazioni, il presidente della Repubblica Mattarella sarà persino costretto a rinviare l’inizio delle consultazioni con le forze politiche, dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Alla vigilia del Giorno delle Memoria, il presidente leghista del Veneto, Luca Zaia, decide di rilasciare un’intervista al quotidiano Repubblica durante la quale parla di negazionismo come di una “minaccia” e respinge la tesi che il fascismo abbia fatto anche cose buone.

Zaia: ‘Giorno della Memoria momento di riflessione importante’

Intervistato dal giornalista di Repubblica, Concetto Vecchio, sul significato del Giorno della Memoria, il governatore veneto lo definisce come un “momento di riflessione importante”. Zaia, infatti, avverte in maniera forte il “pericolo” che le persone possano dimenticare cosa sia stato veramente l’Olocausto. La sua preoccupazione è che i ragazzi possano essere “bombardati” dalle fake news che i negazionisti fanno circolare sul web. Insomma, il fenomeno del negazionismo, secondo Zaia, rappresenta una “minaccia concreta alla memoria condivisa”.

‘Campi di concentramento ferita ancora viva’

Luca Zaia giudica “incredibile” il fatto che ci siano ancora tante persone che continuano a negare l'esistenza dei campi di concentramento, o che fa riferimento alla Shoah “dileggiando gli ebrei”.

Un fenomeno che va contrastato a ogni costo, soprattutto attraverso il ruolo svolto dalla scuola. Insomma, secondo Zaia, i campi di concentramento costruiti dai nazisti tedeschi guidati da Adolf Hitler rappresentano una “ferita ancora viva e sanguinante”.

Luca Zaia: ‘Leggi razziali onta che macchia storia d’Italia’

Poi, Zaia rivendica il fatto che nella sua famiglia ci siano stati anche dei partigiani.

Ma per combattere l’antisemitismo dilagante bisognerebbe fare di più e il Giorno della Memoria, ad esempio, andrebbe onorato “365 giorni all’anno”. Il giornalista gli fa notare come spesso si sostenga che il fascismo abbia fatto anche cose buone. Tesi che Luca Zaia respinge fermamente al mittente. “È una frase inaccettabile - protesta - il fascismo ha dato vita alle leggi razziali”.

E già solo questa circostanza è per lui sufficiente a “condannarlo”. Il presidente veneto rivendica inoltre le iniziative della sua Regione a sostegno della comunità ebraica. Le leggi razziali promulgate in Italia nel 1938, infine, hanno rappresentato “un’onta che macchia la storia d’Italia e l’apologia del fascismo è reato”.