L’emergenza coronavirus continua a preoccupare la Politica e gli scienziati. La prima decisione del governo Draghi riguarda la proroga del divieto di spostamento tra Regioni, in vigore fino al 25 febbraio e prolungato ora fino al 27 marzo. Ma la data da segnare sul calendario è anche quella del 6 marzo, giorno in cui scadrà il Dpcm firmato dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A questo proposito non si hanno ancora certezze sui provvedimenti che deciderà di adottare Mario Draghi. Si parla di una possibile revisione dei parametri per le zone rossa, arancione e gialla.

I governatori regionali chiedono più ristori per le attività che dovranno restare chiuse. Ma la linea suggerita del ministro della Salute, Roberto Speranza, resta sempre quella del rigore. Pare difficile dunque rivedere bar e ristoranti aperti anche la sera nel mese di marzo.

Emergenza coronavirus: prolungato il divieto di spostamento tra Regioni

Il contenuto del decreto con cui si stabilisce il prolungamento del divieto di spostamento tra Regioni è stato anticipato nella serata di domenica 21 febbraio dal ministro degli Affari regionali, Maria Stella Gelmini. Si potrà dunque circolare solo nel proprio territorio regionale almeno fino al 27 marzo (a meno che la Regione non sia classificata zona rossa).

Per quanto riguarda invece le nuove regole, in vigore dal 6 marzo, il premier Draghi assicura che il nostro Paese si muoverà “in sintonia” con gli altri.

Coronavirus: il possibile contenuto del nuovo Dpcm

Dalle indiscrezioni che emergono sul contenuto del prossimo provvedimento del governo Draghi, che dovrebbe essere un Dpcm come ai tempi di Conte, sembra certo che le decisioni su eventuali chiusure o restrizioni dovranno essere stabilite e comunicate ufficialmente almeno una settimana prima della loro entrata in vigore.

Richiesta giunta a Palazzo Chigi direttamente dai governatori regionali, i quali chiedono anche una attenzione sui ristori economici, che dovranno essere elargiti immediatamente. Sembra dunque che il sistema della divisione in fasce colorate del Paese debba essere confermato, aggiungendo la possibilità di istituire anche mini zone rosse dove il contagio da Coronavirus fosse più esteso.

La presa di posizione del ministro Speranza

Anche se al momento si tratta solo di indiscrezioni, sulla risposta politica all’emergenza coronavirus non dovrebbe dunque cambiare molto rispetto a quanto visto finora. A spiegare il perché della linea di cautela decisa dal nuovo governo è il riconfermato ministro della Salute, Roberto Speranza. Nonostante le pressioni esercitate da alcuni governatori regionali che chiedono più aperture e meno restrizioni allo scopo di far ripartire l’economia, Speranza tiene il punto. “La linea del rigore deve essere confermata, l’incidenza delle varianti è ancora pesante”, dichiara infatti il ministro.