Il Comitato Tecnico Scientifico non ha dato il via libera all'apertura di bar e ristoranti la sera, neanche in zona gialla. Ha offerto, però, dei possibili protocolli da mettere in atto qualora la Politica volesse provarci, offrendo un salvagente a un settore in grave difficoltà.
Quanto sta accadendo a livello governativo potrebbe far sì che, alla fine, a prendere la decisione potrebbe essere il nuovo governo, probabilmente guidato da Mario Draghi.
Bar e ristoranti, la necessità di differenziare secondo il Cts
I protocolli del Cts prevedono che l'eventuale apertura possa essere determinata da protocolli chiari.
Ad esempio c'è consapevolezza del fatto che bar e ristoranti abbiano livelli di rischio differenti a seconda della disponibilità o meno di tavoli in cui poter isolare i clienti. Non a caso c'è proprio il consumo al banco nel mirino e le eventuali disposizioni politiche potrebbero anche scegliere di vietarlo, ma è solo un'ipotesi.
Tra le regole che si raccomandano c'è quella di indossare la mascherina sempre negli spazi di passaggio, tavoli che prevedano una distanza interpersonale di almeno un metro e al massimo quattro persone sedute assieme se non conviventi. Le ipotesi sono formulate in relazione, occorre ricordarlo, all'ipotesi che nelle zone gialle si possa andare al ristorante e al bar la sera e in arancione a pranzo.
Al momento nel primo caso si può usufruire del servizio in loco solo dalle 5 alle 18, mentre è consentito solo asporto e domicilio nel secondo. Non cambierebbe nulla, invece, per le zone rosse dove la situazione epidemiologica non consentirebbe un allentamento di questo tipo.
Riaperture serali bar e ristoranti, serve un nuovo Dpcm?
A spiegare la situazione, in un'intervista al Corriere della Sera, è stato Sergio Iavicoli, membro del Comitato Tecnico Scientifico e direttore del Dimeila Inail. Oggi lo scenario che si ipotizza è che si possano aprire i ristoranti la sera in zona gialla a partire dal 5 marzo.
"Noi - ha detto Iavicoli - abbiamo stabilito le regole per renderlo possibile, la scelta deve prenderla il governo". Un'azione a cui è corrisposta anche un avvertimento relativo alla possibile crescita dei contagi in funzione delle aperture. "Questo lo facciamo sempre. Indichiamo - ha detto - le misure necessarie ed evidenziamo i rischi". "È importante - ha aggiunto - distinguere i locali con posti a sedere e quelli che hanno invece soltanto il servizio al banco".
Nuovo Dpcm con oggetto bar e ristoranti, potrebbe toccare a Draghi
Il fatto che si parli del 5 marzo come possibile momento di apertura dei ristoranti alla sera in zona gialla autorizza a credere che bisognerà aspettare un nuovo Dpcm per un cambiamento in tal senso.
La scadenza è ancora lontana e bisognerà valutare come si arriverà fino a quel momento sotto il profilo della situazione epidemiologica. Ad oggi pare esserci una certa urgenza rispetto alla necessità di affrontare l'argomento anche sulla base del fatto che quasi tutta Italia si trova in zona gialla.
Non bisogna, inoltre, dimenticare che a decidere potrebbe essere chiamato un nuovo governo. Un esecutivo che, al momento, ha alte possibilità di essere guidato da Mario Draghi.