Quattro minuti per salutarsi, quattro minuti per commentare il risultato del voto sul governo Draghi ed annunciare la sua separazione dal Movimento 5 stelle fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. In questo modo Alessandro Di Battista saluta gli iscritti, gli attivisti ed elettori del Movimento.
“Stavolta non ce la faccio. Da diverso tempo non sono in accordo con alcune scelte del Movimento 5 stelle, è più che legittimo. Non posso far altro che farmi da parte. Da ora in poi non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle anche perché in questo momento il Movimento non parla a nome mio”.
L’annuncio di Alessandro Di Battista arriva tramite il suo profilo Facebook, con un breve video pubblicato nemmeno due ore dopo la certificazione del sì del Movimento 5 stelle al governo guidato da Mario Draghi.
Il 59,3% degli iscritti M5S (oltre 44mila persone) ha dato il via libera all’ingresso del Movimento 5 Stelle nel prossimo governo che sarà guidato dall’ex numero uno della Bce.
“Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”. - Questo era il quesito proposto dal reggente capo politico M5S Vito Crimi per la piattaforma Roussaeu.
La diretta di Di Battista è un addio?
“Le decisioni si devono rispettare ma si possono anche accettare. - commenta l'ex deputato pentastellato Di Battista - Però la mia coscienza Politica non ce la fa a digerirle. Con il Movimento è stata una bellissima storia d’amore, piena di gioie e battaglie vinte.”
Di Battista ha esposto a più riprese la sua contrarietà a un Governo Draghi, l'ha fatto sia due giorni fa, in un’intervista ad Andrea Scanzi, spiegando le sue ragioni, e sia attraverso diversi articoli pubblicati con i titoli: "Perché bisogna dire no a Draghi“, “La moltiplicazione dei deriviati: Mario Draghi santo subito“ e “Il cv di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo“.
Una campagna "elettorale" che l'ha visto sostanzialmente contrapporsi con diversi "big" del Movimento 5 Stelle, oltre il fondato Beppe Grillo, anche personalità come Luigi Di Maio, Vito Crimi, Roberto Fico, Alfonso Bonafede, Virginia Raggi e Chiara Appendino si sono espressi favorevolmente a un governo Draghi.
La ”scelta politica di sedersi con determinati personaggi, in particolare con partiti come Forza Italia, in un governo nato essenzialmente per sistematizzare il M5S e buttare giù un presidente perbene come Conte, questa cosa non riesco proprio a superarla”, si sfoga l’ex parlamentare.
Non solo Di Battista era contrario a Draghi
Intanto la truppa parlamentare del Movimento 5 Stelle è in fermento. E non tutti gli eletti disposti a favore del ‘no’ digeriscono il risultato del voto. Alcuni di loro parlano apertamente di rischio scissione, mentre diversi parlamentari come i deputati Pino Cabras, Emanuele Dessì, Mattia Crucioli e Andrea Colletti sarebbero ancora in forte dubbio sul votare il Si a Draghi.
Invece per Elio Lannutti e Danilo Toninelli, che avevano dichiarato di aver votato ‘no’ sulla piattaforma dichiarano di rispettare il voto degli iscritti.
La senatrice Barbara Lezzi, la più vicina ad Alessandro Di Battista, almeno per ora non si è esposta al risultato online.
Sono settimane cruciali quelle che si affacciano, per il destino del Movimento 5 Stelle, non si esclude una nuova visita a Roma di Beppe Grillo, che avrà il compito di compattare un Movimento lacerato, traghettandolo verso l’ennesima svolta della sua storia.
Il futuro di Alessandro Di Battista
“Alessandro è fondamentale per il Movimento“, commenta Davide Casaleggio al Corriere della Sera. “È una persona che stimo, in grado di portare avanti con coerenza i principi e le battaglie del Movimento. Questa sua scelta dimostra per l’ennesima volta l’onestà intellettuale di Alessandro ed è proprio di questa coerenza che ha bisogno il Movimento“. Le parole del proprietario della Casaleggio Associati, possono sembrare un avvertimento non troppo velato alla leadership del M5s: "Chi oggi guida l’azione politica del Movimento dovrà fare in modo di non gestire questo momento con arroganza o la larga parte contraria a questa scelta potrebbe allontanarsi".
Ora non si conosce quale sarà il futuro di Alessandro Di Battista, c'è chi parla della possibilità di un nuovo movimento politico alle porte o di un avvicinamento ad Italiexit del Senatore PierLuigi Paragone, ma da come si è potuto comprendere dalla sua diretta, le porte al Movimento 5 Stelle non sono del tutto chiuse, probabilmente continuerà a dedicarsi alla scritture di libri e articoli nel suo prossimo futuro.