Cambia il governo e via i Dpcm: stavolta sarà un Decreto legge a sostituire il Dpcm in vigore e introdurre nuove regole a partire da lunedì 15 marzo. Ci aspetta molto probabilmente una Pasqua blindata con misure restrittive che ricorderanno molto il sistema adottato nel periodo natalizio. Il confronto con le Regioni è fissato per stamattina e per avere il testo ufficiale bisongerà aspettarne la fine, insieme all'analisi dei dati più recenti.
L'Italia resta a fasce
Una delle certezze è che non si abbandonerà il sistema di restrizioni diversificate per le varie Regioni italiane.
Rimarranno dunque le fasce gialla, arancione e rossa e sfumature varie. Tuttavia, saranno aggiunte alcune restrizioni a livello nazionale. Indispensabili, secondo il Ministro della Salute Roberto Speranza, poiché "ci attendono settimane difficili".
Nuovi parametri
Per le nuove definizioni delle zone, si cercheranno di rivedere i parametri e i dati. Ieri, durante l'incontro tra governo e Comitato tecnico-scientifico, si era parlato anche dell'inadeguatezza dei dati utilizzati per far scattare il cambio di colore. Al momento si sta lavorando con dati che riguardano l'Rt (l'indice di trasmissibilità del virus) e la capienza delle strutture sanitarie che risalgono alla settimana scorsa. Vista la rapidità con cui si muovono le nuove varianti del Coronavirus, è indispensabile valutare parametri più accurati, ha spiegato il Ministro.
"Il modello finora costruito ha funzionato, ma quell'algoritmo non prevedeva la variante inglese" ha confermato il Ministro Speranza. Pertanto è necessario prendere in considerazione diversi parametri per determinare più rapidamente i cambi di fascia delle Regioni. Il rischio è quello di lasciare in zona gialla Regioni che dovrebbero introdurre misure da zona arancione (o peggio, rossa).
Saranno perciò presi in considerazione l'indice di trasmissibilità Rt, il livello di occupazione dei posti in terapia intensiva e il numero di cittadini vaccinati in quella determinata Regione.
Cts e Iss chiedono chiusure nei fine settimana
Dagli esperti arrivano richieste di misure più stringenti per evitare assembramenti e ridurre le possibilità di contagio.
Sia l'Istituto superiore di sanità che il Comitato tecnico-scientifico hanno chiesto di prevedere un blocco degli spostamenti e limitazione dei contatti tra cittadini. L'idea è quella di attuare per Pasqua le stesse restrizioni attuate a Natale, con misure inasprite nei fine settimana. Bar e ristoranti chiusi e divieto di spostamento dal proprio Comune, come in zona arancione.
Tuttavia, si dovrà vedere come mettere d'accordo le diverse anime di questo variopinto governo: l'idea di restrizioni più severe non piace particolarmente al centrodestra. E sebbene da ogni parte si dica apertamente che non si intende parlare di lockdown nazionale, gli esperti continuano a spingere per irrigidire le restrizioni anche in zona gialla.
Pertanto, bisognerà aspettare il confronto con i Governatori delle Regioni prima di avere delle notizie definitive.
Le nuove varianti
La diffusione delle nuove varianti, in particolare quella inglese, sta mettendo in difficoltà il nostro Paese facendo risalire la curva epidemiologica (la curva dei contagi). Pertanto, è molto probabile che già nel monitoraggio previsto per venerdì molte Regioni si ritroveranno a cambiare fascia.
Nel nuovo Decreto legge, quindi, si andranno a valutare tutte queste nuove variabili per determinare il cambio di zona. In particolare, è stato individuato come uno dei parametri attendibili per far scattare la zona rossa il valore soglia dei 250 casi per 100mila abitanti.
Nel caso si dovesse sforare questo valore, scatterebbero automaticamente restrizioni locali, stringenti quanto il lockdown di marzo 2020.
Pasqua in lockdown anche quest'anno
Anche quest'anno passeremo la Pasqua in lockdown. Politica e tecnici sembrano concordare sul fatto che almeno per la settimana di Pasqua sia necessario inasprire le misure, in particolare da sabato 3 aprile a lunedì 5. Spostamenti limitati al massimo, niente pranzi in famiglia o incontri tra persone non conviventi e gite fuori porta. È molto probabile che si deciderà di chiudere anche bar e ristoranti per evitare assembramenti nei locali.
Da ieri circolano voci e indiscrezioni riguardo possibili aggiornamenti tra i membri del Comitato tecnico-scientifico.
Si parla di una possibile riduzione dei componenti, per sottolineare come il Cts sia semplicemente un organo di consulenza. Questi infatti fornisce al governo i dati, le analisi e le raccomandazioni, indicando il percorso da seguire, ma la decisione sull'applicazione delle misure, e in particolare su quali misure applicare, rimane comunque politica.