Il primo Dpcm del governo Draghi, entrato in vigore il 6 marzo e valido fino al 6 aprile, verrà quasi certamente modificato. Le nuove norme, secondo diverse fonti giornalistiche, potrebbero entrare in vigore già nel prossimo fine settimana. A consigliare a Mario Draghi e ai suoi ministri una ulteriore stretta sulle regole anti Coronavirus è stato il Cts (Comitato tecnico scientifico) al termine della riunione tenuta nella mattinata di martedì 9 marzo. Secondo gli esperti, la zona gialla non è più sufficiente ad arrestare la diffusione delle varianti, mentre la zona rossa dovrebbe scattare automaticamente al superamento della soglia di 250 contagi a settimana ogni 100.000 abitanti.

Tra le proposte del Cts anche la chiusura di tutte le attività non essenziali nei fine settimana e, in caso di peggioramento della situazione, un lockdown nazionale di tre settimane.

Il primo Dpcm dell’era Draghi potrebbe essere presto modificato

Dunque, come appena accennato, il primo Dpcm firmato dal premier Draghi starebbe per subire importanti modifiche. A convincere Palazzo Chigi a una ulteriore stretta delle regole vigenti è l’andamento della curva dei contagi che non accenna ad abbassarsi. La colpa è della diffusione delle varianti del coronavirus, soprattutto di quella inglese, considerata molto più infettiva rispetto al ceppo originale. Un aumento vertiginoso dei contagi durante la campagna vaccinale in corso poi, come spiegato da diversi esperti, rischierebbe di favorire la formazione di nuove varianti, magari resistenti ai vaccini.

Per questo motivo il Dpcm verrà cambiato nelle prossime ore.

Il Cts consiglia al governo di cambiare il Dpcm

A fornire un’opinione autorevole al governo sono stati i tecnici del Cts nel corso della riunione di questa mattina. Secondo i membri del Comitato tecnico scientifico, infatti, è necessario mettere in campo misure più restrittive nel minore tempo possibile.

Sotto accusa innanzitutto la zona gialla, giudicata ormai insufficiente a bloccare la diffusione del virus nel Paese. Al contrario, il Cts raccomanda di adottare una misura come quella già in vigore durante le festività natalizie, quando nei fine settimana sono state chiuse tutte le attività non essenziali come bar, ristoranti e negozi.

Raccomandata anche la chiusura delle scuole nelle zone più a rischio.

Ipotesi zona rossa automatica e lockdown

Tra le altre proposte di modifica al Dpcm avanzate dal Cts, sulle quali il governo dovrà decidere nelle prossime ore, c’è anche quella di rendere automatico il passaggio in zona rossa di un territorio, quando si registrano più di 250 casi a settimana ogni 100.000 abitanti. L’ultima ipotesi in campo, la più estrema, è comunque quella di imporre un lockdown generale di qualche settimana su tutto il territorio nazionale, in caso di superamento della soglia dei 30.000 contagi al giorno, provando allo stesso tempo a vaccinare quante più persone possibile.