A spaccare il movimento dei trattori dopo la divisione sulle parole del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, appoggiato da alcuni e osteggiato da altri all'interno del movimento stesso, ora è la possibile presenza di gruppi della destra estrema come intestatari politici della loro battaglia.

Dai Forconi ai Trattori, l'estrema destra cerca di prendersi il movimento

Il movimento dei trattori, che in questi giorni sta protestando in Italia contro alcune riforme richieste dall'Unione europea, nasce sulle ceneri dei Forconi che ha le sue origini in Sicilia tra il 2011 e 2012.

Il movimento dei Forconi era molto eterogeneo ma da subito ha avuto all'interno persone molto vicine al populismo dell'estrema destra, nato dagli autotrasportatori si era poi allargato ad agricoltori, ambulanti e gruppi ultras delle tifoserie di calcio, con in comune l'appartenenza all'estrema destra. Proprio su questa vicinanza ai movimenti di destra sono nati i dissapori interni ai trattori, un movimento evidentemente già diviso proprio sul colore politico, con alcuni agricoltori che vogliono allontanare esponenti dell'estrema destra che stanno cercando di intestarsi le proteste.

Dopo Sanremo, gli agricoltori si spaccano per divergenze politiche

Gli agricoltori con i loro trattori dopo aver raggiunto anche Sanremo nei giorni scorsi, ora non trovano uno sbocco unitario alle loro richieste ed al loro modo di continuare e gestire il proseguimento della protesta stessa.

Pur avendo incontrato la premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, dai quali avevano ricevuto rassicurazioni su molte delle loro richieste, alcuni tra gli agricoltori non credono alle parole dei due esponenti di governo. Il ministro Lollobrigida aveva detto: "Io sto incontrando anche chi manifesta, quelli che sono in buona fede, non tutti lo sono ma lo sa anche gran parte di chi manifesta".

Il governo ha garantito che nel "Milleproroghe" si introdurrà una norma per ridurre l'Irpef agricola per gli agricoltori con un reddito fino ai 10mila euro ed altre misure che vanno nella direzione di aiutare questo mondo.

Movimento diviso

I trattori in piazza sembravano voler seppellire l'ascia di guerra contro il governo, non sono comunque mancati anche dei fischi, e sono iniziate ad affiorare divergenze politiche in seno alle diverse anime che contraddistinguono il variegato mondo del movimento.

Manca compattezza e c'è chi la pensa in modo diverso sia sulle promesse fatte dal governo sia sulle azioni da intraprende e come poterle e doverle gestire ma soprattutto alcuni non vogliono l'estrema destra al loro fianco.

il modo di agire di Danilo Calvani, ex Forcone e leader della protesta dei trattori alla guida del Cra (Comitato agricoltori traditi) non viene condiviso da molti rappresentanti del movimento.

Il motivo fondamentale e forse prioritario della divergenza è la non chiusura ai gruppi di estrema destra nelle manifestazioni programmate poichè da alcuni rappresentanti è stato detto che giovedì 15 febbraio a Roma "non ci saranno solo agricoltori".

A Roma il 15 febbraio ci sarà una nuova manifestazione

Giovedì 15 febbraio a Roma ci sarà una manifestazione per la quale si prevede che gli imprenditori agricoli provenienti da tutta Italia saranno almeno 20 mila scortati dalle forze dell'ordine. Quella di giovedì rappresenta solo un primo momento delle manifestazioni, difatti la protesta andrà avanti assicurano i vertici del movimento. Le lamentele sono note: i costi dei mangimi per l'allevamento del bestiame sono sempre più cari, dicono gli agricoltori, mentre la concorrenza dei prodotti extra UE si fa sempre più massiccia. Molti agricoltori si sono dimostrati concordi a tali iniziative ma senza l'estrema destra a loro fianco, chiedendo anche il l'intervento del governo sulla questione.