La versione finale del Decreto Bollette dovrebbe essere approvata oggi dal Consiglio dei Ministri, che esaminerà gli ultimi aspetti prima della sua ufficializzazione. Si tratta di un provvedimento da quasi 3 miliardi di euro per contrastare i rincari dell’energia e sostenere famiglie e imprese. Il decreto prevede un bonus da 200 euro per chi ha un ISEE fino a 25.000 euro, che si sommerà agli aiuti già esistenti.

L’intervento durerà tre mesi, in attesa di una riduzione dei prezzi di elettricità e gas. Tuttavia, i dati mostrano che il mercato libero dell’energia è meno vantaggioso rispetto al servizio di maggior tutela, con aumenti fino a 300 euro all’anno per chi ha cambiato fornitore.

Come funzionano gli aiuti previsti dal Decreto Bollette

Il Decreto Bollette introduce un nuovo bonus energetico per le famiglie a basso reddito, con l’obiettivo di mitigare l’impatto del caro energia nei prossimi tre mesi. Il provvedimento prevede una suddivisione in scaglioni: chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro riceverà sia il nuovo bonus da 200 euro che quello già esistente, mentre chi ha un ISEE compreso tra 9.530 e 25.000 euro potrà accedere solo al nuovo contributo.

Le risorse stanziate dal governo ammontano a 3 miliardi di euro. Oltre agli aiuti per le famiglie, sono previsti 1,3 miliardi per le imprese, di cui 600 milioni destinati alle aziende energivore e 700 milioni alle piccole e medie imprese.

Il decreto introduce anche nuove misure di trasparenza nelle bollette, con la standardizzazione dei documenti per i clienti vulnerabili, rendendoli più leggibili e comprensibili.

Liberalizzazione dell’energia e rincari: perché il mercato libero è più caro?

Uno degli aspetti più discussi riguarda il mercato libero dell’energia, che avrebbe dovuto portare a una maggiore concorrenza e a una riduzione dei costi.

Tuttavia, i dati di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) mostrano che, dopo la fine del mercato tutelato il 1° luglio 2024, le tariffe sono aumentate.

Attualmente, il prezzo dell’energia elettrica nel mercato libero è più alto di 10 centesimi al kWh rispetto al servizio tutelato. Per un utente medio con un consumo annuo di 2.000 kWh, questo significa pagare 200 euro in più all’anno rispetto alla maggior tutela e 300 euro in più nel servizio a tutele graduali.

Situazione simile per il gas, dove a febbraio 2025 solo il 4,5% delle offerte sul mercato libero si è rivelato più conveniente rispetto alla tutela. Nei contratti a prezzo variabile, questa percentuale scende addirittura all’1,4%.

Secondo un’analisi dell’Associazione degli Utility Manager, oltre 1,2 milioni di famiglie sono passate al mercato libero nell’ultimo anno, ritrovandosi con tariffe più alte dell’80% rispetto al servizio a tutele graduali e del 44% rispetto alla maggior tutela.

Bollette poco trasparenti: le criticità del mercato libero

Un altro problema evidenziato dal Decreto Bollette è la scarsa trasparenza delle offerte nel mercato libero. Tra gennaio e giugno 2024, non ci sono state offerte realmente più vantaggiose rispetto alla tutela.

Tuttavia, oltre 662.000 famiglie hanno cambiato fornitore, spesso spinte da pubblicità ingannevoli e pratiche commerciali aggressive.

Dal 1° gennaio 2024, il mercato libero ha attirato sempre più utenti con proposte poco chiare, caratterizzate da prezzi variabili e costi nascosti. Questo ha portato molti consumatori a pagare di più senza rendersene conto, convinti di aver scelto un’opzione conveniente.

Il governo ha annunciato che verranno intensificati i controlli sugli operatori energetici, per evitare che gli aiuti vengano vanificati da rincari mascherati in bolletta.

Cosa cambia con il Decreto Bollette

Il Decreto Bollette fornirà un aiuto concreto a 8 milioni di famiglie e alle imprese, cercando di contenere gli effetti del caro energia nei prossimi mesi.

Il provvedimento sarà valido per tre mesi, mentre si attende una possibile riduzione dei prezzi di gas ed elettricità.

La discussione finale sul decreto è prevista oggi nel Consiglio dei Ministri, dove verranno definiti gli ultimi dettagli prima della pubblicazione ufficiale. L’attenzione resta alta sull’andamento delle tariffe nel mercato libero, che continua a registrare prezzi più alti rispetto al servizio di maggior tutela, rendendo necessario un monitoraggio costante per evitare nuovi rincari per i consumatori.