L’avventura di Thiago Motta sulla panchina della Juventus potrebbe essere giunta ormai al capolinea. Il pesante clima di contestazione generato dalle due ultime sconfitte contro Atalanta (0-4) e Fiorentina (0-3) e una classifica che vede i bianconeri al quinto posto hanno spinto la società a valutare seriamente il cambio in panchina. Nonostante le recenti parole rassicuranti del direttore tecnico bianconero Cristiano Giuntoli, il futuro dell’italo-brasiliano appare ormai segnato.
Motta, infatti, sarà ancora in panchina nella prossima partita contro il Genoa prevista per sabato 29 marzo.
Ma questa gara, secondo fonti vicine al club, sembra essere ormai solo una formalità: a meno di una vittoria con una prestazione convincente, dopo il fischio finale la Juventus potrebbe ufficializzare l’arrivo di Roberto Mancini come nuovo allenatore.
La scelta può ricadere su Roberto Mancini: accordo fino a giugno, con clausola Champions
La società bianconera ha puntato con decisione su Mancini, libero dopo la recente esperienza alla guida dell’Arabia Saudita e reduce dal trionfo con l’Italia a Euro 2020. L’ex commissario tecnico degli azzurri avrebbe già espresso la sua disponibilità ad accettare la sfida proposta dai bianconeri: contratto breve, di appena quattro mesi, con rinnovo automatico fino al 2026 solo se raggiungerà la qualificazione alla prossima Champions League.
Questa particolare formula avrebbe convinto Mancini, che torna così in gioco nel grande calcio italiano dopo i recenti successi internazionali. A Torino, il tecnico jesino trova un ambiente in difficoltà e uno spogliatoio da ricompattare, ma anche una piazza ambiziosa e la possibilità di lavorare in una squadra che tifava sin da bambino.
L’ex ct è apparso affascinato dal progetto, consapevole della difficoltà ma anche stimolato da un’impresa che potrebbe riportarlo nuovamente ai vertici del calcio europeo.
Perché Mancini? La Juventus punta su carisma e esperienza
La dirigenza bianconera ha individuato in Roberto Mancini il profilo perfetto per affrontare una situazione delicatissima.
La scelta del tecnico marchigiano nasce dalla necessità di affidare la squadra a una figura esperta, carismatica e vincente, in grado di gestire momenti di pressione e soprattutto capace di raggiungere subito l’obiettivo minimo: il quarto posto che garantirebbe l’accesso alla prossima Champions League.
Mancini ha un curriculum importante, fatto di successi sia in Italia che all’estero: scudetti con Inter e Manchester City, trofei con Fiorentina, Lazio, Galatasaray e, ovviamente, il trionfo europeo con la Nazionale italiana. È proprio questa esperienza internazionale e la capacità di motivare i giocatori nei momenti più complicati ad aver convinto la Juventus.
I motivi economici dietro la scelta di cambiare a inizio aprile
Il cambio in panchina, però, non è dettato solo da ragioni tecniche. Dietro la decisione di attendere fino alla gara contro il Genoa ci sono motivazioni economiche precise. Un esonero anticipato avrebbe un impatto significativo sul bilancio del club, mentre aspettare l’inizio di aprile permetterà alla società di gestire meglio le spese, inserendo i costi dello staff di Mancini nel trimestre aprile-giugno, compensandoli con alcune cessioni già programmate per l’inizio dell’estate.
Tudor resta la principale alternativa, ma Mancini è avanti
La Juventus ha valutato attentamente anche altre alternative, in particolare quella di Igor Tudor, tecnico croato ex giocatore bianconero e recentemente sulla panchina della Lazio.
Tudor, apprezzato per la sua conoscenza dell’ambiente juventino e per la sua capacità di subentrare con efficacia durante la stagione, resta il primo piano B, soprattutto perché accetterebbe senza condizioni un contratto di breve durata fino a giugno.
In queste ore è emersa persino l’ipotesi suggestiva di Zinedine Zidane, ma la pista che porta al francese, che pare destinato alla guida della nazionale transalpina dopo il Mondiale 2026, appare troppo complicata per essere percorsa ora.
La situazione di questi giorni in casa Juventus
Intanto, alla Continassa, Thiago Motta continua ad allenare normalmente la squadra, cercando di isolarsi dalle tante voci sul suo futuro e di preparare al meglio la sfida contro il Genoa.
L’italo-brasiliano è già passato per situazioni simili in passato – ai tempi dello Spezia evitò un esonero che sembrava già deciso – e proverà a ripetersi. Tuttavia, l’ambiente pare ormai convinto che la storia sia ai titoli di coda.
Il match contro il Genoa sarà quindi decisivo per formalizzare l’ultimo atto di Thiago Motta, che comunque, salvo miracoli, appare destinato a non sedersi più sulla panchina della Juventus nella gara successiva.