Perché conta
La proposta del Vaticano come sede per possibili colloqui di pace rappresenta un rilancio del ruolo diplomatico dell’Italia e della Santa Sede in un momento in cui la guerra in Ucraina si è incancrenita. Dopo oltre due anni di conflitto, l’apertura di un tavolo negoziale viene accolta con interesse anche dai principali leader internazionali.
Lo stato dell’arte
Dopo una telefonata con Donald Trump, Volodymyr Zelensky e con i leader europei, Giorgia Meloni ha dichiarato che l’Italia “accoglie con favore” l’idea di una mediazione vaticana tra le parti in guerra. Donald Trump, appena rientrato dalla visita ai paesi del Golfo, ha detto che Papa Francesco avrebbe espresso la volontà di contribuire a una soluzione diplomatica, offrendosi come ospite per i futuri negoziati.
Alla telefonata avevano partecipato anche il presidente francese Emmanuel Macron e il tedesco Friedrich Merz. Secondo fonti diplomatiche, i leader avrebbero espresso disponibilità a valutare il coinvolgimento della Santa Sede, anche in chiave simbolica e umanitaria.
Il ruolo dell’Italia
Oltre al supporto simbolico, l’Italia ha ribadito l’impegno concreto al fianco dell’Ucraina annunciando un nuovo pacchetto di aiuti militari. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha confermato l’invio di un sistema di difesa antiaerea SAMP/T e 400 mezzi blindati M113, destinati a rafforzare la difesa delle infrastrutture critiche ucraine.
Questa scelta consolida l’allineamento di Roma alla strategia NATO, ma apre anche a un doppio binario: sostegno militare e spinta diplomatica.
Tra le righe
La mossa della premier italiana arriva in un momento in cui i fronti militari in Ucraina sono relativamente stabili, ma il rischio di escalation rimane alto, specialmente nella regione di Kharkiv. Inoltre, Meloni cerca di rafforzare il ruolo internazionale dell’Italia.
Il Vaticano, da parte sua, è già coinvolto in missioni umanitarie e dialoghi informali. Tuttavia, le possibilità che Mosca accetti realmente di sedersi a un tavolo sotto l’egida del Papa restano incerte.
Cosa guardare
Tutti gli occhi sono ora puntati sulla risposta del Cremlino. Secondo fonti europee, nei prossimi giorni potrebbero emergere contatti informali con il Patriarcato di Mosca per sondare l’eventuale disponibilità della Russia.