Dopo giorni di tensioni e il duro confronto con Donald Trump alla Casa Bianca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato la sua disponibilità a lavorare sotto la leadership statunitense per una "pace duratura". La dichiarazione arriva in un momento critico, con la sospensione degli aiuti militari americani all'Ucraina e il rischio di un ridimensionamento del supporto occidentale. "Io e il mio team siamo pronti a lavorare sotto la guida del presidente Trump per raggiungere una pace duratura", ha scritto Zelensky su X, ribadendo la volontà di riaprire il dialogo con Washington.

Washington sospende gli aiuti, Kiev si affida all'Europa

Il congelamento degli aiuti militari statunitensi ha scatenato un'ondata di reazioni internazionali.

Zelensky ha chiesto chiarimenti ufficiali, sottolineando che "l'Ucraina e l'America meritano un dialogo rispettoso e una posizione chiara l'una dall'altra". Nel frattempo, l'Unione Europea ha intensificato gli sforzi per colmare il vuoto lasciato dagli USA: la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha proposto un piano da 800 miliardi di euro per rafforzare la difesa europea. Anche il Parlamento ucraino ha confermato di avere un "margine di sicurezza" di circa sei mesi senza il supporto americano.

Accordo sui minerali strategici: una svolta imminente?

Secondo fonti di ABC News, gli Stati Uniti e l'Ucraina potrebbero firmare già oggi l'accordo sui minerali rari, considerato cruciale per rafforzare l’industria tecnologica americana e garantire nuove risorse economiche a Kiev. Reuters ha confermato che Trump desidera annunciare la firma dell'accordo nel suo imminente discorso al Congresso.

Tuttavia, l'intesa rimane incerta, con il vicepresidente J.D. Vance che ha ribadito l'importanza di un coinvolgimento diretto di Europa e Stati Uniti in una trattativa di pace strutturata.

L'Europa accelera il sostegno: riunione dei leader UE

Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Polonia si sono riuniti per discutere nuove strategie di supporto all'Ucraina.

Il cancelliere tedesco in pectore Friedrich Merz ha proposto lo sblocco immediato di 3,5 miliardi di euro di aiuti, mentre il premier britannico Keir Starmer ha ribadito che "nessuno vuole la pace più dell'Ucraina". L'UE, inoltre, sta valutando l’utilizzo degli asset russi congelati per finanziare Kiev, un'opzione che il Regno Unito ha definito ancora "sul tavolo".

Reazioni da Mosca e dagli alleati occidentali

Il Cremlino ha accolto con favore l’apertura di Zelensky, definendola un passo "positivo". Tuttavia, la Russia mantiene una posizione prudente, affermando che le parole del leader ucraino dovranno tradursi in "azioni concrete". Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto colloqui diretti con Trump e Zelensky, lodando la ripresa del dialogo tra USA e Ucraina.

Quali prospettive per la pace?

L’improvviso cambio di strategia di Zelensky potrebbe portare a nuovi scenari diplomatici. Se da un lato l’accordo sui minerali con gli USA potrebbe garantire un sostegno economico cruciale per l’Ucraina, dall’altro la sospensione degli aiuti militari statunitensi rischia di indebolire le capacità difensive di Kiev. L'Europa, nel frattempo, si trova di fronte alla necessità di rafforzare il proprio ruolo strategico nel conflitto. Con il vertice UE imminente e il discorso di Trump al Congresso, i prossimi giorni saranno determinanti per comprendere il futuro della Guerra in Ucraina e delle relazioni tra gli Stati Uniti e i suoi alleati.