I referendum dell'8 e 9 giugno continuano a restare al centro del dibattito politico. Nelle scorse ore c'è stato un duro intervento di Maurizio Landini contro le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa, che alcuni giorni fa aveva fatto dichiarazioni a favore dell'astensione che hanno scatenato molte polemiche.
Le parole di Landini
Ad Ancona, durante un incontro con i lavoratori del porto a sostegno dei referendum, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso la sua posizione: "Trovo assolutamente pericoloso e sbagliato invitare le persone a non andare a votare".
Ha poi aggiunto: "Penso sia un errore politico e sia molto grave sul piano istituzionale". E ha voluto sottolineare il fatto che il 25 aprile il Capo dello Stato ha ricordato che la partecipazione e il voto "sono le basi della democrazia e della libertà di un Paese". Le parole di Sergio Mattarella sono state, a detta del segretario della Cgil, un chiaro appello alla partecipazione politica.
Ed è proprio su questo punto che cerca di insistere Landini e i promotori del Sì.
Il dibattito politico intorno al referendum
Nelle ultime settimane, a circa un mese dal referendum, le opposizioni hanno insistito con forza sull'appuntamento elettorale dell'8 e 9 giugno. Sia Partito Democratico che Movimento 5 Stelle, oltre a PiùEuropa e Alleanza Verdi e Sinistra, hanno reagito duramente alle parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa.
All'incontro “Spazio Cultura” tenutosi il 9 maggio a Firenze La Russa, parlando dei referendum aveva detto: “Continuo a dire che ci penso però di una cosa sono sicuro: farò propaganda affinché la gente se ne stia a casa".
Parole criticate da tutte le opposizioni visto il ruolo di terzietà della seconda carica dello stato.
Il contenuto dei referendum
L'8 e il 9 giugno si vota per cinque referendum abrogativi: uno sulla cittadinanza e quattro sul lavoro. Per essere validi, serve il quorum del 50% degli aventi diritto al voto.
Il referendum sulla cittadinanza propone di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza necessari per farne richiesta, coinvolgendo circa 2,3 milioni di persone. I quesiti sul lavoro, promossi dalla CGIL e sostenuti da vari partiti di opposizione, mirano a modificare norme come il Jobs Act e la responsabilità delle aziende negli appalti.
I seggi saranno aperti la domenica dalle 7 alle 23 e il lunedì dalle 7 alle 15. Potranno votare anche i cittadini fuori sede e gli italiani residenti all’estero che hanno fatto richiesta entro le scadenze.