Gli U2 si sono nuovamente pronunciati sulla crisi israelo-palestinese, con una dichiarazione particolarmente dura nei confronti del governo di Benjamin Netanyahu. L'intensificarsi della crisi umanitaria degli ultimi mesi nella striscia di Gaza e il recente piano israeliano di occupazione evidentemente ha spinto il gruppo a prendere una posizione pubblica sulla questione. iIl messaggio arriva direttamente sul profilo Instagram ufficiale dell band. Il post viene firmato da ogni musicista: oltre a Bono Vox infatti troviamo il chitarrista The Edge, il bassista Adam Clayton e il batterista Larry Mullen Jr.

La condanna di Bono al governo israeliano

Bono definisce le azioni del premier Netanyahu come "un territorio inesplorato". Dopo aver già espresso critiche sia verso Hamas che verso il Primo Ministro israeliano in occasione degli Ivor Novello Awards lo scorso maggio, Bono e gli altri tre membri della band irlandese tornano a commentare la situazione di Gaza e del conflitto arabo-israeliano.

Il gruppo, storicamente impegnato in cause pacifiste, condannano in modo fermo in primis le "azioni diaboliche" di Hamas. Tuttavia Bono decide di spostare l'attenzione sul governo israeliano, che a suo avviso "oggi merita la condanna categorica e inequivocabile".

Bono Vox usa toni schietti e sinceri e non si tira affatto indietro, ammettendo che non ci possono essere giustificazioni di fronte a quello che il governo di Israele sta portando avanti verso i palestinesi.

In una fase del conflitto in cui la fame è diventata da settimane e mesi un'arma contro i civili Bono esprime tutta la sua "repulsione per questo fallimento morale".

Il messaggio di Bono

"Non c'è nessuna giustificazione per la brutalità che Netanyahu e il governo ha inflitto al popolo palestinese a Gaza…in Cisgiordania", si legge nel lungo post su Instagram. Il cantante si riferisce non solo all'inizio delle ostilità, dopo la data del 7 ottobre, giorno del durissimo attacco sferrato da Hamas contro i civili israeliani, ma anche agli anni precedenti e alla politica portata avanti negli anni dallo stato d'Israele.

Il cantante non si ferma qui e aggiunge di voler essere ancora più chiaro, ribadendo la coerenza delle sue posizioni sulla questione.

"Come persona che da tempo crede nel diritto di Israele all'esistenza ed è a favore della soluzione dei due stati, voglio esser chiaro", scrive Bono. E chiede la cessazione di ogni ostilità ad "entrambe le parti".

Dopo gli attacchi dell'ottobre di due anni fa, Bono aveva già dedicato alle vittime dell'attacco il celebre brano Pride (In the Name of Love) del 1984, con l'auspico che si potesse arrivare ad una soluzione non violenta del conflitto. Il nuovo post, arrivato nelle ultime ore, conferma dunque una linea di pensiero che il gruppo irlandese porta avanti da decenni.