L'annuncio di Papa Francesco "ci riempie di gioia come credenti", ha dichiarato il capogruppo del Pd in Campidoglio Fabrizio Panecaldo commentando la decisione del Pontefice di convocare un Anno santo straordinario. Ma la convocazione da parte di Bergoglio di un Giubileo, dall'8 dicembre 2015, rischia di turbare i sonni degli amministratori romani e dei dirigenti della maggioranza.

Nonostante le parole ottimistiche del premier Renzi - che ha definito "una buona notizia" l'annuncio e si è detto certo che la Capitale si farà "trovare pronta" - e nonostante lo stesso ottimismo manifestato dal sindaco Marino, il timore è che una città che non riesce a reggere due giorni di pioggia intensa possa faticare non poco a dover gestire un flusso inatteso e certamente non indifferente di turisti.

Anzi, di pellegrini.

Basti citare le parole di altri esponenti romani del Pd, come Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi, che ieri affiancavano alla "gioia" anche la considerazione che "Roma, nelle condizioni attuali, non è pronta". Il timore del partito di maggioranza in Campidoglio è ovviamente quello della brutta figura, per non sapere affrontare gli almeno 25 milioni di pellegrini che si riverseranno in una città già in difficoltà per altri motivi, dai trasporti inadeguati alla condizione delle strade. In occasione dell'ultimo Giubileo, quello del 2000, ci furono anni di preparazione, visto che Papa Giovanni Paolo II lo annunciò ben sei anni prima. Stavolta ci sono solo sei mesi.

Ovviamente festeggiano la notizia i commercianti, gli albergatori, i ristoratori, memori delle percentuali di aumento del flusso di affari quindici anni fa.

Oggi, intervistato dal quotidiano romano "Il Tempo", è stato Guido Bertolaso a ricordare il Giubileo 2000, perché al tempo era vicecommissario vicario per l'evento. Bertolaso dice che nel 1999 "illustri penne scrissero che bisognava abbandonare Roma", che "sarebbe stata una catastrofe", che "la città non era preparata".

Invece resse all'urto delle migliaia di pullman turistici, anche grazie al coordinamento del lavoro, al "gioco di squadra", dice Bertolaso.

Stavolta c'è ben poco preavviso, una città sicuramente sofferente, in condizioni forse peggiori di tre lustri fa. Per questo il primo richiamo che viene anche dal Pd - consapevole che l'evento potrebbe rappresentare una figuraccia per l'Amministrazione capitolina - è affinché si crei una "cabina di regia".

Ma il rischio. quasi connaturato in strumenti straordinari costruiti per gestire in fretta una emergenza, è che si creino le condizioni per episodi di malaffare e di corruzione, e che questo accada a pochi mesi dallo scandalo di Mafia capitale, che certo non ha offerto uno spettacolo edificante di Roma e della sua Amministrazione pubblica.

Sulla Capitale arriveranno probabilmente molti soldi, visto che il sindaco ha annunciato ieri sera che si sarebbe presto messo in contatto sia con la Santa Sede che che il Governo. Insomma: che sia per il caos in città o per la futura scoperta di tangenti, l'Anno Santo a Roma rischia di non essere solo fonte di "gioia" per chi amministra la Capitale.