Steve McCurry è un fotoreporter statunitense celebre in tutto il mondo soprattutto dopo che il suo scatto: "la donna afgana" del 1984 fu pubblicato come immagine di copertina del national geographic magazine sul numero di giugno del 1985. Quegli occhi verde smeraldo dell'allora dodicenne Sharbat Gula (la donna afgana) orfana di Peshawar, la cui identità rimase sconosciuta per 17 anni, hanno non solo reso celebre l'autore in tutto il mondo, ma hanno trasmesso quello che le parole non potevano fare. Quello sguardo vale più di mille parole, quello sguardo vale più di mille libri e documentari, quello sguardo è divenuto l'emblema del riscatto del popolo afgano dopo la guerra russo-afgana (1979-1989), nella quale tra l'altro morirono i genitori di Sharbat.
Steve McCurry nasce a Philadelphia, in Pennsylvania; dopo essersi laureato in teatro nel 1974 alla Penn State university cominciò ad interessarsi alla fotografia, collaborando con alcune riviste locali, ma dopo due anni partì in India come fotografo free lance e fu proprio qui che cominciò la sua avventura che lo portò a travestirsi con abiti tradizionali e a varcare i confini tra Afghanistan e Pakistan poco prima dell'invasione russa. McCurry successivamente ha girato tutto il mondo, ma i suoi scatti hanno ripreso soprattutto i conflitti verificatisi in Iran, Iraq, Libano, mostrando al mondo quello che i regimi dittatoriali e i media locali non trasmettevano.
Gli scatti dell'artista sono arrivati fino a Roma e saranno esposti alla mostra a lui dedicata dal 18 aprile al 20 settembre 2015 al teatro 1 di cinecittà.L'allestimento della mostra,intitolata "oltre lo sguardo" è stato curato da Peter Bottazzi e Bilba Giacchetti, che, oltre gli scatti più importanti dell' artista, hanno mostrato con una serie di video quella che è la sua vita, quella che è la sua professione.
La mostra sarà aperta tutti i giorni (escluso il martedì) dalle 9.30 alle 19 ed avrà luogo al teatro 1 di Cinecittà situato in via tuscolana 1055, Roma. "Cinecittà è uno dei posti di Roma che più mi piacciono, fare una mostra qui è per me un grande onore"; questo è quanto ha dichiarato l'artista durante un'intervista.