Italiani e spagnoli sarebbero i più infedeli d’Europa, mentre nel Belpaese romani, milanesi e napoletani sarebbero animati dalla maggiore propensione al tradimento. Lo rivela un sondaggio del portale “Incontri-extraconiugali.com”, che conta circa 900mila iscritti.
Domenico Bellantonièpsicologo, psicoterapeuta e counsellor, docente a contrattoall’Università “La Sapienza” e docente invitato all’Università Salesiana di Roma. A lui, esperto di dinamiche familiari, abbiamo chiesto di analizzare il sondaggio.
«Innanzitutto va preso con spirito d’inventario il dato che riguarda Italia e Spagna, che secondo altre ricerche più convergenti - osserva - si collocherebbero rispettivamente al 4° e all’8° posto di questa speciale graduatoria, che vedrebbe invece sul podio Thailandia, Danimarca e Germania».
Indole ed educazione di un popolo quanto influiscono su certi atteggiamenti?
«In un mio recente contributo (Ruoli di genere, Città Nuova, 2015) ho evidenziato come ogni condotta umana rimandi essenzialmente all’influenza di quattro categorie di fattori: quello genetico ed organico, l’indole per stare alla domanda; quello legato alla storia vita dell’individuo e quindi anche alla sua educazione e a modelli e valori interiorizzati a partire dalla cultura di appartenenza; il fattore scatenante, ad esempio il fatto di essere raggiunti dall’azione di portali come quello indicato o comunque da circostanze che mettano “la paglia vicino al fuoco”; infine, va sempre considerata la possibilità che il soggetto metta in atto liberamente e responsabilmente una condotta assolutamente non prevedibile: l’uomo sfugge alla rigidità di schemi e modelli previsionali e interpretativi, almeno a livello di possibilità».
Sempre secondo il portale, anno dopo anno cresce il numero di persone che cercano incontri extra matrimoniali su internet. E’ un segno dei tempi?
«Più che un segno dei tempi, direi che si tratta del risultato di un’azione socio-culturale che appartiene soprattutto al mondo occidentale e al modello consumistico. Oggi tutto viene interpretato nell’ottica del consumo, anche l’altro e il rapporto sessuale viene vissuto come un “bene” da acquistare, conquistare, sperimentare, godere e, alla fine, poter sostituire con un modello innovativo.
Come si farebbe con un I-Phone, tanto per intenderci».
Chi sono e cosa cercano i “traditori” dalle avventure extraconiugali?
«Emozioni, “botte di vita” che neutralizzino l’angoscia, la noia o il venire a contatto con stati d’animo sgradevoli e che esorcizzino esperienze di fatica, impegno. Il noto sociologo Zygmunt Bauman ha ben evidenziato nel suo libro Amore liquido, come ai sentimenti, capaci di rendere un “oggetto” (cose, animali o persone) significativo e quindi insostituibile, aspetto fondamentale per lo stabilirsi di relazioni durature e fedeli, sia subentrato il concetto di “bruciare emozioni”, con lo stabilirsi di circoli viziosi che generano dipendenza dalla condotta capace di produrle».
Il matrimonio è un istituto in crisi o sono le coppie prive dei necessari valori per affrontare un legame che dovrebbe essere indissolubile?
«Abbiamo già evidenziato come un fattore fondamentale in qualsiasi condotta umana sia rappresentato dall’educazione e dai modelli socio-culturali “respirati”. In tal senso, è evidente che la gerarchia dei valori interiorizzata da ciascuno guidi la sua condotta. Laddove il valore “piacere sessuale” sia sovraordinato al valore ”fedeltà coniugale” è chiaro che si vivrà secondo lo slogan “ogni lasciata è persa” e si vivrà come “costringente” il proprio matrimonio! Oggi alcuni colleghi sostengono che il tradire faccia bene alla coppia: ebbene, nella mia pratica clinica ho incontrato molti che hanno dichiarato di sentirsi più sereni nel proprio rapporto di coppia nel momento in cui hanno iniziato una relazione extraconiugale, ma non mi è mai capitato che qualcuno mi abbia confidato di sentirsi più sereno da quando ha scoperto che il coniuge lo tradiva».