La signora Pamela è entrata dentro il centro di accoglienza del Tiburtino Terzo per cercare il rifugiato che aveva maltrattato i suoi nipoti e suo figlio di un anno e mezzo, vicenda che martedì scorso ha scatenato una furibonda lite tra migranti e residenti del quartiere, finita con l'accoltellamento di un uomo di origine eritrea. Ma una volta dentro al centro si è vista chiudere e trattenere all'interno con la forza e racconta di essere stata trascinata e maltrattata. E' quanto racconta ai giornalisti di Adkronos la protagonista della vicenda, che mostra i lividi rimediati in questa brutta esperienza.

Il racconto della donna

Prima di raccontare la vicenda Pamela mostra ai giornalisti i lividi rimediati, i segni lasciati dalle dita che la stringevano sulle braccia, quelli sulla schiena e sulle gambe rimediati quando è stata trascinata, i lividi sul viso. Poi inizia a raccontare la vicenda dal principio, quando i suoi nipoti di 10 e 12 anni sono tornati a casa in lacrime.

I nipoti passeggiavano insieme ad una amica di 15 anni ed insieme a loro nel passeggino c'era anche il figlio di Pamela, di un anno e mezzo, quando un uomo di origine eritrea si è avvicinato al gruppo parlando in modo a loro incomprensibile. L'uomo puntava il dito contro il bambino, ed i nipoti si sono spaventati. Gli hanno chiesto di allontanarsi e questo ha iniziato a scagliargli contro dei sassi.

Sono tornati a casa piangendo, e a quel punto la signora Pamela ha deciso di andare a cercare l'uomo in compagnia del nipote 12enne.

Quando lo ha incrociato questo ha iniziato a correre ed è entrato all'interno del centro di Via del Frantoio. A quel punto la donna lo ha rincorso, ma appena è entrata all'interno del cortile del centro qualcuno ha chiuso il cancello alle sue spalle.

Sono arrivati altri uomini e l'hanno scaraventata a terra, trattenendola mentre gridava. Hanno preso suo nipote per il collo, ma per fortuna pochi istanti dopo attirati dalle urla sono intervenuti alcuni residenti del quartiere. Questi hanno aperto il cancello e la donna con il nipote sono riusciti ad uscire, ma appena fuori è stata catturata nuovamente e trascinata per mezzo chilometro prima che si riuscisse a liberare.

La parapiglia venutasi a creare ha attirato l'attenzione di una cinquantina di residenti del quartiere, e qualcuno - rimasto fino ad oggi ignoto - ha accoltellato l'eritreo protagonista della diatriba, che fortunatamente ha rimediato una ferita superficiale.

Era stato allontanato dal centro

Pamela racconta di avere appreso che quell'uomo ha dei problemi mentali, e che era stato allontanato dal centro perché aveva creato dei problemi, tuttavia era rimasto in zona. Della coltellata rimediata dall'uomo Pamela afferma di non avere visto e di non sapere niente. Ora sul caso indagano i Carabinieri, anche se il migrante ha rifiutato di parlare con gli investigatori.