Non fosse per i dati e per le statistiche, che poi sono quasisempre per certi versi mai effettivamente veritieri, (nel senso che se siamo indue e tu mangi un pollo intero per loro ne abbiamo mangiato mezza parteciascuna) certe notizie passerebbero inosservate.

Tra queste c’è quella che riguarda l’allarme per l’obesità vista e considerata addirittura alla stregua di una autentica “epidemiadel futuro” visto l'aumento considerevole di chi è in sovrappeso.

Tralasciando gli Usa, dove l’obesità ha raggiunto percentualivicine ai record mondiali, diciamo subito che in Italia secondi i dati raccoltidal sistema “Okkio alla salute” per conto del relativo Ministero i bambini insovrappeso sarebbero circa il 23% mentre la percentuale negli adulti è dell'11 %.

Le accuse non si rivolgono unicamente al fatto che ci sialimenta prevalentemente di pane e pasta, ma riguardano anche la smodata tendenza aingurgitare bevande dolci, hamburger, patatine fritte e come non bastasse lafrequente sedentarietà dovuta alla fruizione di computer e televisione. Questeultime abitudini limitano i movimenti e non producono consumo di calorie chelievitano nel corpo umano.

Il sistema sanitario in Italia attualmente è costretto aspendere ben 22 miliardi di euro all’anno per curare le conseguenze derivantidalla crescita delle percentuali di obesità.

Fortunatamente restiamo ancora ben lontani dagli eccessiamericani ma diffondere la cultura della cucina povera con alimentazionebilanciata non solo può fare risparmiare le famiglie evitando spese superflue ocibi non idonei alla sana crescita dei bambini ma prevenendo l’obesità tuttiinsieme riusciremo a risparmiare le spese statali che potrebbero così esseredestinate ad altri investimenti in settori importanti.

Per concludere diciamo che prevenire è importante ed educareil gusto in cucina, così come avviene in altri settori (l’arte per esempio) puòindurre le nuove generazioni verso un netto miglioramento delle proprieabitudini alimentari.