L'Epidemia di Epatite A causata dall'ingestione di frutti di bosco non si arresta e soprattutto non si riesce ad individuare ilfocolaio principale.

L'epidemia da ingestione di frutti di bosco contaminati è ormaiiniziata da circa 7 mesi e, secondo il Reparto di Epidemiologia dell'IstitutoSuperiore di Sanità, ha già colpito circa 800 persone.

Grazieai minuziosi controlli esercitati sulle confezioni in commercio, sono stati individuati 15 lotticontaminati e prontamente ritirati dal commercio.

Nonostantei controlli, l'epidemia di Epatite A non si arresta, il sospetto è che iconsumatori abbiano acquistato scorte di confezioni di frutti di bosco che via via stanno portando in tavola.

Periodicol'appello che il Ministero della Salute sta rivolgendo ai consumatori che hannoancora in casa scorte di confezioni di fruttidi bosco surgelati, contenente l'invito a riconsegnare le confezioni alleautorità sanitarie. Le grandi distribuzioni Coop ed Esselunga hanno deciso disospendere la vendita delle confezioni.

Aniente sono valsi, evidentemente, gli avvisi per i consumatori di consumare i frutti di bosco solo dopo cottura a 100gradi per almeno 2 minuti. Laditta Danti, per esempio, ha ora deciso di apporre un bollino rosso che ricorda alconsumatore di mangiare i frutti di bosco solo previa cottura.

L'Epidemiadi Epatite A che sta interessando l'Italiaè presente anche in diversi Paesi Europei (cosiddetta epidemia multistato) e icasi riscontrati presentano virus identici a quelli dell'epidemia italiana.

Lericerche sul focolaio primario avviate dal Ministro della Salute hanno portatoa concludere che i frutti di bosco contaminatisono tutti di provenienza extranazionale e l'ipotesi più probabile considerataè quella di una contaminazione su larga scala riguardante una interaproduzione e/o raccolta.

Ilotti finora sequestrati riguardano le ditte: Asiago Food Spa, Green Ice Spa,Erica Spa, Picard, Buitoni Nestlè (Valle degli Orti), ditta Danti.

IlPM di Torino Raffaele Guariniello ha aperto una inchiesta qualche mese fa,avviando indagini su campioni di prodotto prelevati da supermercati torinesiprovenienti dall'estero (Polonia, Ucraina e Canada) e commercializzati inItalia da ditte operanti in Lombardia ed Emilia Romagna.

Laanalisi hanno dato risultato positivo e il PM Guariniello ha inviato unarogatoria a Polonia, Ucraina e Canada, da dove provengono i frutti di bosco contaminati.

L'ipotesidi reato, per al momento contro ignoti, è di commercializzazione di sostanzealimentari pericolose per la salute pubblica.