Nella puntata del 9 aprile Le Iene hanno dato un nuovo colpo al settore medico e farmaceutico, mostrando il sistema di corruzione con il quale si arricchisce tutto il settore coinvolto. Molte case produttrici infatti riconoscono una ricompensa per ogni farmaco venduto, che va da 1.50 Euro fino ai 40 Euro per ogni confezione di farmaco venduta, va da sé che il medico corrotto venderà con più facilità un prodotto rispetto ad un'altro, in base alla sua convenienza diretta.

Questo ovviamente a svantaggio del paziente, che spesso si vede assegnano un farmaco magari non del tutto appropriato.

Ragionandoci sopra un minuto si realizza che il prodotto non è il farmaco, ma il prodotto è il paziente, in quanto una volta privato della certezza che il suo medico sia realmente a sua disposizione per curarlo, questo perde completamente il suo valore umano e diventa appunto prodotto, considerato tale quindi non si ha più alcun senso di rispetto e dovere nei suoi confronti.

Altre modalità di corruzione dei medici sono le tante conferenze mediche in giro per il mondo, dove nella maggior parte dei casi si tratta di una vera e propria vacanza in resort di lusso, che tutto può essere tranne che un incontro tra medici per parlare di Salute. Questa modalità è stata molto usata negli anni passati, specie tra gli anni '80 e '90, evidentemente allora c'era ancora un senso del pudore più elevato, oggi episodi di vera e propria corruzione sono la norma e si sono intensificati molto negli ultimi anni.

Le Iene anche questa volta attaccano direttamente una di quelle lobby che al mondo è tra le più influenti e potenti. Questo può sembrare strano se pensiamo che viene fatto da una TV privata ma fondamentalmente commerciale, per cui queste inchieste possono avere effetti anche economici, Le Iene forse hanno qualche santo in Paradiso o semplicemente hanno la ragione dettata dalla verità, tuttavia chi si avvantaggia di tutto questo è prima di tutto la trasmissione con un aumento della popolarità, ma anche i comuni spettatori ora sanno che il medico non pensa solo alla loro pelle, ma la usano anche per guadagnarci.