La giunta regionale della Regione Lombardia ha approvato l'avvio della fecondazione assistita eterologa. Secondo quanto dichiarato dal vice presidente e assessore regionale alla Salute Mario Mantovani, il provvedimento entrerà in vigore in tempi brevissimi, subito dopo la pubblicazione ufficiale della delibera regionale e verrà applicato a tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private. Per il momento, a differenza di quanto prescritto recentemente in altre Regioni, la fecondazione eterologa sarà a carico degli assistiti, almeno finché il governo non si pronuncerà sul possibile inserimento della prestazione nei Lea, vale a dire i Livelli essenziali di assistenza del nostro Servizio sanitario nazionale, così come era stato, a suo tempo, con la procreazione assistita omologa.
Le tariffe ancora non sono state stabilite e saranno oggetto di una valutazione successiva, ma secondo alcune valutazioni potrebbero variare dai 600 ai 3mila euro, a seconda del caso nello specifico.
La fecondazione eterologa sarà comunque vincolata a casi di infertilità o sterilità "assoluta e irreversibile" e non sarà autorizzata nei casi di portatori di malattie genetiche trasmissibili, mentre viene garantita nei casi in cui entrambi i componenti della coppia siano sterili. Attualmente i centri di procreazione assistita autorizzati in Lombardia sono circa 60 (di primo, secondo e terzo livello) e risultano già iscritti presso l'Istituto Superiore della Sanità per l'omologa e per il momento, saranno sospesi nuove concessioni di autorizzazioni per attività concernenti la procreazione assistita.
I gameti potranno essere forniti da centri esteri, ma non il commercio che resta vietato. Il registro ufficiale dei donatori sarà custodito dalla fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Si tratta quindi di criteri di accesso restrittivi, che corrispondono ad una vittoria alle linee di Angelino Alfano e Lega di non incentivare l'eterologa, ma che non conquistano le altre parti politiche.
Dal Pd, il consigliere Sara Valmaggi parla di negazione di un diritto alle famiglie meno abbienti, mentre Paola Macchi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle parla di terrorismo etico con una delibera discriminante fatta quasi esclusivamente di limitazioni e restrizioni, secondo le linee fondamentaliste cattoliche. Il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ha ancora molti dubbi sul tema della fecondazione eterologa ed annuncia che presto ci sarà una nuova legge in merito in Parlamento per fare chiarezza e porre linee guida che tutelino prima di tutto i bambini.