I sintomi sono quelli classici dell'influenza stagionale di ogni anno: febbre alta, tosse, problemi respiratori, dolori alle articolazioni, alcuni casi di vomito o dolori allo stomaco. Peccato che sintomi simili li da anche l'epidemia che sta terrorizzando il mondo in questo momento: l'ebola. Quelli elencati sopra sono i sintomi della prima fase dell'ebola, la febbre emorragica che uccide più del 50% delle persone che colpisce. Ma allora, è il caso di allarmarsi?

Influenza stagionale ed ebola: nessuna psicosi

Il primo motivo per cui è superfluo allarmarsi ai sintomi influenzali, è che i casi di sospetta ebola in occidente, quasi mai si sono dimostrati casi di reale ebola.

Da noi l'epidemia semplicemente non c'è. L'unico modo per essere contagiati è trovarsi a contatto con un malato di ebola. Il secondo motivo per cui non ci si dovrebbe allarmare, è che ormai ai sintomi classici dell'influenza dovremmo essere abituati. Sono gli stessi ogni anno. Per quale motivo quest'anno dovrebbe trattarsi di ebola, dunque? Meglio ricorrere piuttosto alla prevenzione dell'influenza, soprattutto per i soggetti a rischio (malati, bambini e anziani). La campagna di Vaccinazione approvata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità è già partita e riguarda gli stessi vaccini già utilizzati lo scorso anno.Chi è contrario al vaccino, potrà provare a prevenire l'influenza con metodi più naturali:

  • lavarsi spesso le mani dopo essere stati in luoghi pubblici
  • tenere pulite le vie respiratorie
  • aumentare l'assunzione di vitamina C
  • bere molta acqua
  • assumere fibre vegetali.

Quando si viene colpiti dai sintomi influenzali, la cosa migliore è riposare e contattare il medico di famiglia seguendo le sue indicazioni, in modo da guarire più in fretta.

Correre in ospedale con la paura di aver contratto l'ebola è un allarmismo inutile. L'ebola esiste, ma al momento si trova in Africa. L'unica ragione per cui potrebbe esserci motivo di temere che i sintomi che abbiamo siano ebola, è essere stati a contatto con un contagiato. Ma questa ipotesi, qui da noi, per ora (per fortuna) è abbastanza remota.