Questa mattina presso l'ospedale Careggi di Firenze è stata eseguita la prima fecondazione eterologa, medicalmente assistita con l'utilizzo di gameti maschili. Questa è la prima volta che il trattamento viene eseguito in Italia in una struttura pubblica. L'acquisizione dei gameti è avvenuta mediante una banca del seme europea accreditata. Una nota rilasciata dall'Azienda Ospedaliera Universitaria (Aou) di Careggi riporta che "il percorso già attivato di reperimento dei gameti ha consentito di acquisire il seme di un donatore con caratteristiche fenotipiche compatibili" rispetto a quelle della coppia in questione la quale "ha completato il percorso clinico per sottoporsi al trattamento" fin dall'inizio delle attività presso la struttura fiorentina.

Il trattamento, come ha spiegato la direttrice sanitaria Maria Teresa Mechi, non è invasivo, ma è stato praticato in day hospital. Il trattamento di fecondazione eterologa è già previsto per una seconda coppia con gameti provenienti da un diverso donatore, ma comunque il seme utilizzato è stato acquisito in quantità limitata, tale da poter garantire al massimo 3 oppure 4 trattamenti. Per questo motivo la struttura sta parallelamente procedendo alla ricerca di donatori, le cui richieste continuano a pervenire al Careggi, sebbene, fanno sapere, "in numero esiguo". Tuttavia, è necessario un tempo tecnico di circa 5-6 mesi per poter garantire la idoneità di tali donatori. Quindi, è stato attivato un percorso di acquisizione dei gameti tramite "Estav Centro", regolato da un documento che attesta i criteri normativi relativi ai donatori, per garantire la piena sicurezza delle donazioni.

Al Careggi, infatti, sono circa un migliaio le coppie, provenienti da diverse regioni italiane, che hanno fatto richiesta per accedere al percorso di fecondazione assistita eterologa. Così, per far fronte al numero delle richieste, dalla prossima settimana lo staff vedrà la presenza di un altro medico ginecologo, consentendo di eseguire l'attività ambulatoriale del Centro per l'infertilità di coppia della struttura per almeno 40 coppie a settimana.

Tutto ciò al fine di ridurre l'attesa, oggi stimata al 2017, di almeno un anno.

Cos'è l'eterologa?

L'eterologa è una delle forme di procrezione medicalmente assistita (Pma), fino a poco tempo fa vietata in Italia. Il trattamento prevede l'utilizzo di gameti che non appartengono ad uno dei genitori, ma provenienti da un donatore esterno alla coppia.

Nel caso in cui il seme maschile o l'ovulo femminile appartengano ad uno dei genitori si parla, infatti, di fecondazione omologa. A questa pratica si fa ricorso nel momento in cui sussiste la più completa infertilità da parte di uno dei due genitori, cioè quando la normale procreazione è remota oppure impossibile. Possono richiedere l'eterologa dei maggiorenni sposati o conviventi stabilmente, previa presentazione di un certificato medico che che attesti l'infertilità. Solo per le donne in età fertile, al di sotto dei 43 anni, il trattamento sarà gratuito o con ticket. Per quanto riguarda i donatori, i maschi devono avere un'età compresa tra 18 e 45 anni; le donne, invece, tra 18 e 35 anni. Le tecniche di applicazione di distinguono in tre livelli: il primo consiste nell'inserire il liquido seminale nella cavità uterina; il secondo prevede la fertilizzazione in vitro con il trasferimento di embrioni; il terzo prevede una tecnica più invasiva che richiede l'anestesia totale, oggi poco utilizzata.