Una speranza per le trasfusioni e per quelle operazioni che richiedono un alto utilizzo di sangue, troppo spesso carente presso i nosocomi anche a causa delle scarse donazioni per opera dei cittadini. Purtroppo la disinformazione a riguardo è ancora troppo diffusa, per cui tanti hanno paura di donare o semplicemente, anche quando hanno la volontà, non sanno neppure dove poterlo fare. Negli ultimi anni poi la statistica ci dice che le donazioni si stanno anche riducendo, come se la crisi avesse portato anche un calo in tal senso. Maglia nera, anche in questo campo, per le regioni meridionali, dove le trasfusioni sono molto basse (in testa troviamo la Campania).

Ma una speranza ci viene dalla ricerca, che per il futuro potrebbe riservarci una clamorosa scoperta proprio in tema di sangue: esso sarebbe ricavabile dalle barbabietole. Già, avete letto bene. Vediamo specificamente di cosa si tratta.

A fare la clamorosa scoperta un gruppo di scienziati svedesi dell'università di Lund, la quale è partita dai postulati di un'altra ricerca, pubblicata sulla rivista che si occupa specificamente di flora: Plant & Cell Physiology. La pianta della barbabietola da zucchero conterrebbe infatti una molecola simile all'emoglobina, la proteina dei globuli rossi che, come noto, trasporta l'ossigeno a tutto il corpo. Chi da piccolo ha visto le puntate del simpatico ed educativo cartone animato Siamo fatti così forse se ne ricorderà (a parte chi ovviamente lo ha studiato a scuola o all'università).

La concentrazione di questa molecola è peraltro anche molto abbondante e ciò è un'ottima notizia anche per le trasfusioni di cui parlavamo nell'incipit. Dunque si potrebbe ottenere sangue in modo del tutto naturale, potendo ricorrere a una pianta e senza artifizi da laboratorio. Una scoperta sensazionale che potrebbe così ovviare al drammatico problema della carenza di sangue per le trasfusioni.

Oltretutto, le barbabietole da zucchero sono anche molto abbondanti e si trovano in molti Paesi del mondo (in tanti ricorderanno il fatto che nei libri di scuola veniva sempre elencato come prodotto agricolo di tanti Paesi). Dunque molto facili da trovare. In realtà il suo utilizzo è stato snobbato fino a inizio '800, quando non esisteva ancora un procedimento pratico per l'estrazione del saccarosio; così il suo utilizzo era prettamente limitato al foraggio.

Poi via via il sempre crescente uso su larga scala fino a questa ricerca che ne esalterebbe ancora di più l'importanza, anche per altri scopi.

E veniamo agli sviluppi futuri. Gli ideatori della ricerca sono molto ottimisti: ritengono infatti che nel giro di tre anni potrebbero sviluppare un modo per "impacchettare" l'emoglobina nella barbabietola in una forma che sia compatibile con il sangue umano e che non causi pericolosi effetti avversi. Ma prima di arrivare a ciò occorrerà provarla ovviamente sugli animali; nella fattispecie sui maiali, che hanno lo stesso nostro dna e lo stesso tessuto. Magari Dracula, che detestava l'aglio, potrebbe finire per adorare le barbabietole, aprendo future idee per prossimi libri o film sul personaggio.