Da quando il Telegraph ne ha pubblicato lo studio, in Gran Bretagna l'argomento è tra i più discussi sui social network. Neppure le mitiche pilloline blu, croce e delizia degli ardori mai sopiti di anziani (e non solo) del ventesimo secolo, salverebbero il maschio moderno da una clamorosa disfatta rispetto a quelli di una sessantina di anni fa. L'organo sessuale maschile dei giovani contemporanei, infatti, starebbe vivendo una fase di regressione in termine di dimensione in centimetri. Le cause sarebbero da ricercare nelle malattie croniche fardello di un'età media della vita che tende ad allungarsi.

Il dibattito lanciato dal Telegraph ha ormai varcato i confini della Gran Bretagna. Nella fattispecie, secondo quanto riporta il rotocalco britannico, pur non avendo la media della misura e delle dimensioni di un maschio adulto di sessant'anni fa, si può, tuttavia, ragionevolmente credere che quelli contemporanei vivendo anche più a lungo dei loro ascendenti, portino con sé tutto un fardello di malattie croniche (come il diabete) che influiscono sulla corretta erezione e poi sulle dimensioni dell'organo sessuale.

L'analisi del Telegraph prende le mosse da un testo della scrittrice Deborah Cadbury che analizza gli effetti che le sostanze chimiche sempre più presenti nell'ambiente e negli alimenti che mangiamo sul sistema endocrino umano, in particolare sostanze come i bifenili o il bisfenolo, presenti nelle plastiche di molti oggetti che, nel lungo termine pongono in essere, secondo l'autrice di "The Feminization of Nature", profondi squilibri ormonali.

Tale rapporto causa/effetto avrebbe generato una riduzione di ben due centimetri del pene dei maschi moderni rispetto a quello dei propri nonni.

La conferma anche in Italia dal dottor Carlo Foresta che ha ammesso la regressione delle dimensioni dell'organo sessuale dei giovani di oggi se confrontato con quello dei coetanei del secolo scorso. Secondo Foresta, che si occupa della cura delle patologie legate all'apparato riproduttivo, la frequente obesità contemporanea, dovuta a stili di vita e di alimentazione sbagliati, insieme ai mutati fattori ambientali genera squilibri ormonali che incidono negativamente, soprattutto durante la fase della crescita, sulle dimensioni del pene, condizionando anche il bagaglio genetico che viene dato in dote a ciascuno di noi.