Nella notte tra il 28 e il 29 marzo torna l'ora legale, con la lancetta degli orologi che andrà impostata un'ora avanti. Non proprio una bella notizia, visto che sposteremo tutte le nostre abitudini di un'ora, soprattutto, perderemo un'ora di sonno la prima notte, e, complice anche la primavera che porta con sé diversi cambiamenti, il nostro organismo dovrà riadattarsi alle nuove condizioni. Per diverse persone scattano così disturbi come l'insonnia, un aumento degli stati d'ansia, meno appetito, nervosismo. E ci vuole un po' per abituarsi.

Negli Stati Uniti, diversi Stati stanno lanciando addirittura una campagna per la sua abolizione, soprattutto perché c'è un aumento degli infarti nei primi quattro lunedì dalla sua introduzione.

Lo conferma uno studio d'oltreoceano, nella fattispecie dell'università del Michigan, dove è già scattata e ha mietuto vittime.

I dati

I dati relativi agli infarti "da ora legale" sono incredibili. Lo studio ha accertato che il lunedì successivo alla sua introduzione, essi aumentano addirittura del 24-25% rispetto a un giorno normale. L'impatto negativo sulla salute proseguirebbe anche negli altri tre lunedì del mese. Ciò perché dopo il weekend è più alto l'impatto del tornare al lavoro. Figurarsi dormendo meno. Del resto il primo giorno della settimana è già traumatico in condizioni normali. La conferma di questa correlazione è data dal fatto che, di contro, quando si torna indietro di un'ora, gli infarti diminuiscono del 21%.

I consigli

E allora cosa fare per non farsi venire un crepacuore da orologio? L'ideatore della ricerca, il cardiologo Hindter Gurm, consiglia di adattarsi all'ora legale gradualmente, ad esempio quindici minuti a notte sino a recuperare l'ora perduta. Basterebbe? Come detto, intanto alcuni stati americani hanno addirittura lanciato una campagna per abolirla. Chissà che non arrivi anche dalle nostre parti. Del resto, se è partita una petizione per abolire una emoticon ritenuta offensiva, non vediamo perché non possa scattare per questa causa.