Nell'uomo il progressivo declino si manifesta al termine dello sviluppo, cioè dopo i 30 anni, quando le membrane delle cellule nervose cominciano a perdere concentrazione in acidi grassi polinsaturi della serie n-6 ed n-3; a tale diminuzione si aggiunge un incremento del contenuto di acidi grassi saturi e di colesterolo.
Come combattere l'invecchiamento?
E' noto che i geni determinano le grandi differenze di longevità nelle diverse specie. Tuttavia studi sui gemelli monozigoti hanno dimostrato che tali fattori contano poco nel determinare le disuguaglianze d'invecchiamento tra i singoli individui, più in dettaglio intorno al 30%.
Molto più - ben il 70% - dipende dalle scelte dello stile di vita e dalle loro conseguenze sui meccanismi di omeostasi cellulare. Le malattie principali legate all'età sono: infarto, ictus, neoplasie, diabete ecc. Diversi studi epidemiologici, tra cui alcuni grandi studi controllati randomizzati, hanno dimostrato tassi di sopravvivenza più alti tra gli individui con elevata assunzione di acidi grassi omega-3. Numerosi studi scientifici, inoltre hanno evidenziato che le donne, notoriamente più longeve degli uomini, hanno livelli epatici e plasmatici più elevati di acido docosaesaenoico.
Un recente studio pubblicato dalla rivista Journal of American Medical Association ha dimostrato che quantità elevate di acidi grassi nel sangue sono associate a una maggiore lunghezza dei telomeri, le sequenze di DNA poste alla fine dei cromosomi, che si accorciano con il passare dell'età.
Il meccanismo alla base di questo processo non è ancora noto, si suppone che potrebbe basarsi sulla diminuzione dello stress ossidativo, come nel caso degli antiossidanti e le vitamine o un'azione diretta sulla telomerasi, enzima che garantisce il mantenimento della struttura terminale dei telomeri.
Cosa mangiare?
Che vi sia una stretta correlazione tra malattie e dieta è cosa nota da qualche tempo: studi a riguardo hanno riscontrato che nei paesi come l'Italia la mortalità per coronaropatie è molto vicina a quella delle popolazioni orientali (Cina e Giappone) come in tutti i paesi mediterranei, pur consumando un introito, di acidi grassi saturi analogo ad altri paesi ad alto reddito.
Queste popolazioni, a mio avviso, hanno in comune: la moderata assunzione di cibo, preferiscono il pesce alla carne e mangiano abbondante frutta e verdura. E' stato dimostrato come cambiamenti nel tipo di acidi grassi nella dieta siano in grado di indurre modifiche nel profilo dei fosfolipidi e nei livelli di colesterolo della membrana plasmatica delle cellule.
In particolare gli omega 3 come l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesaenoico (DHA) sono contenuti nel pesce grasso come il salmone, sgombro, pesce spada, acciuga e trota, ma anche nei semi ed olio di lino, noci e cereali, vegetali a foglia verde, alcune leguminose come i fagioli, i piselli, la lenticchia i ceci e soprattutto la soia, le alghe e l'olio algale. Concludendo, lo studio dei fenomeni alla base dell'invecchiamento può aiutare l'uomo ad avere una vita migliore e a prevenire malattie correlate con l'avanzare dell'età.