Passare troppo tempo davanti a un computer o una Televisione comporta varie conseguenze negative. Alla vista, ad esempio, ma anche alla propria siluette, dato che una vita sedentaria comporta obesità; ma soprattutto, problemi cardiovascolari. Una ricerca giapponese, durata ben diciotto anni, ha sottolineato come passare troppo tempo davanti a uno schermo – che sia quello di un computer o di una televisione – comporta anche seri rischi di incorrere in una embolia polmonare. A dirlo una ricerca condotta da Toru Shirakawa dell’università di Osaka, in Giappone e presentata al recente congresso della Società europea di cardiologia (Esc) a Londra.

Vediamo perché e dopo quante ore si rischia.

Le cause del fenomeno

La ricerca, oltre a durare tanti anni, ha preso in considerazione un vasto campione di 86.000 soggetti. Secondo i ricercatori, il rischio di una embolia polmonare parte quando si arriva a toccare le cinque ore o ancor peggio, le si supera. Di contro, i rischi si dimezzano se stiamo davanti a uno schermo la metà del tempo, due ore e mezzo al giorno. Viene definita la sindrome da classe economica giacchè è la stessa cosa che succede a chi percorre un volo di lungo raggio, appunto dalle cinque ore in su. La causa è appunto l'eccessiva sedentarietà continuativa, tanto di un volo lungo in aereo quanto dello stare davanti a uno schermo per ore.

Come evitare i rischi

Pertanto, gli studiosi giapponesi consigliano di alzarsi ogni tanto (ad esempio al massimo ogni due ore, come viene imposto sui luoghi di lavoro), camminare di più e fare anche semplici movimenti con braccia e gambe. Solo così sollecitano il flusso sanguigno ed eviteranno spiacevoli conseguenze. D'altronde, come abbiamo detto, la sedentarietà comporta tanti rischi e da qualche tempo si stanno mettendo in atto campagne sociali per sollecitare anche i minori a un maggiore movimento. Anche nelle scuole si dovrebbero aumentare le ore di Educazione fisica, quasi sempre limitate a una sola ora settimanale. Ideale sarebbe un'ora al giorno.