Anche se si tratta di uno studio relativamente piccolo, 11 partecipanti, e non è stato preso in considerazione un grande campionedella società (tutti giovani, maschi e bianchi), lo studio condotto presso la University of Missouri, negli Stati Uniti, dà fiducia sulla possibilità di limitare idanni vascolari dovuti alla sedentarietà quotidiana.Moltepersone trascorrono le loro giornate sedute durante il lavoro. Numerosistudi effettuati, anche di recente,hanno rivelato che rimanere seduti per un tempo prolungatopuò arrecaregravi danni al corpo.

Lo studio

Nel caso dello studio effettuato in Missouri, i ricercatori, dopo aver misurato la vitalità dei partecipanti che eranorimasti seduti per 6 ore,hanno notato una significativa diminuzione del flusso sanguigno vascolare nelle gambe.In particolare è la partedella gamba chiamata 'popliteo' che accusa l'abbassamento delflusso di sangue. "Quando c'è unadiminuzione del flusso sanguigno anche l'attrito del sangue, che scorre sulla parete arteriosa, è ridotto",ha dichiaratoJaumePadilla, assistente professore di nutrizione e fisiologia presso la University of Missouri,"Tuttavia, il nostro studio ha provato che quando si sta seduti per 6 ore consecutive, o la maggior parte del tempo di una giornata di lavoro di 8 ore, il flusso di sangue alle gambe è notevolmente ridotto.

Abbiamo anche scopertoche bastano10soli minuti di cammino,al termine di questo lungo periodo di sedentarietà,perinvertire le conseguenzenegative".Anche se lo studio, da solo, non è una prova può comunque considerarsi parte di un insiemedi prove che affermano che brevi sequenze di movimento possonoaiutare a superare il deperimento dovuto alunghi periodi di sedentarietà.

I pericoli della sedentarietà

Come risulta da numerosi studi effettuati negli ultimi anni, molti dei quali anche da importanti istituzioni mondiali,in Italia la sedentarietà è causa di:9% delle malattie cardio-vascolari; 11% del diabete di tipo II; 16% dei casi di cancro al seno; 16% dei casi di cancro al colon; 15% dei casi di morte prematura. Aggiungendo che in media chi è attivo e normopeso vive circa 7 anni più a lungo rispetto ai sedentari obesi.