Giusto un mese fa arrivava l'autunno e con lui il caldodell'estate ci ha salutato. L'abbassamento delle temperature, come sempre, aumenta il rischio per le persone di contrarre l'influenza, autentico spauracchio degli ultimi mesi dell'anno. I sintomi più classici sono quelli del raffreddore e del mal di gola, anche se non mancano virus intestinali che mettono ko migliaia di persone in Italia in questo periodo. Buona norma è contattare il medico di famiglia appena questi sintomi si palesano per cercare di debellare quanto prima l'arrivo di febbre alta e concordare l'eventuale assunzione di farmaci.

Continua nel frattempo la discussione da parte dei medici riguardo l'eventuale vaccino da somministrare per evitare di incorrere in stati influenzali. Il possibile picco di quest'anno, secondo gli esperti del settore, potrebbe arrivare intorno alla fine del 2015 e l'inizio del 2016 con l'arrivo dell'anno nuovo che potrebbe mettere ko un'alta percentuale della popolazione considerato anche il fatto che le temperature saranno ancora più basse, accompagnate spesso da piogge o addirittura nevicate in luoghi di montagna.

Consigliper evitare di contrarre l'influenza

La speranza di ognuno è quella di non doversi ritrovare a passare giorni, a volte settimane intere, a letto per recuperare la migliore forma e tornare alle proprie attività, dal lavoro al tempo libero.

I consigli che è sempre meglio seguire sono quelli di non trovarsi all'aperto nelle ore più fredde della giornata, dalla mattina presto alla sera inoltrata, evitando soprattutto grandi sbalzi di temperatura e luoghi sovraffollati. Per quello che riguarda il virus intestinale raccomandiamo grande attenzione ai cibi che scegliamo per la nostra alimentazione non dimenticando mai di dare priorità a frutta e verdura anche se lontani dall'estate, così come rimane fondamentale una buona idratazione, ricordandoci di avere sempre a disposizione una bottiglietta d'acqua.

Di grande aiuto possono essere le arance, notoriamente ricche di vitamina C che può aiutarci nel rinvigorimento del corpo per combattere i virus. I soggetti maggiormente a rischio come sempre sono i bambini, in particolare quelli in età scolastica e in costante contatto con i compagni e le persone che svolgono lavori in luoghi chiusi.