L'Italia è uno dei paesi che dà maggiore attenzione alla qualità e alla sicurezza dei prodotti, soprattutto alimentari, provenienti dall'estero. Questo non è bastato a far pervenire, in alcuni punti vendita, alimenti contaminati da sostanze da noi illegali. Già il 12 Novembre il Ministero della Salute avrebbe incrementato il livello di allerta per la presenza sul territorio italiano di olio di palma vergine contaminato dal colorante Sudan IV, sostanza altamente cancerogena. Le prime segnalazioni arrivano dal Belgio e dai Paesi Bassi attivando in questo modo le verifiche dei NAS nelle varie regioni italiane per via della classificazione del caso come "serio" dal sistema di allerta rapido europeo (Raffs).

I primi campioni risultati positivi alla contaminazione sono stati rinvenuti in Emilia Romagna, a Modena, presso il punto vendita "Asia e Africa Market 2" e importato dalla "Charsah Trading". L'ASL modenese ha scoperto che l'intera partita di confezioni di olio è contaminato dal colorante di cui erano rimaste invendute 23 confezioni e ha predisposto il richiamo delle confezioni vendute presso il punto vendita. Altri ritiri erano già avvenuti durante il 2015.

Incidenza del Sudan IV e tentativi di controllo

La Food and Drug Authority del Ghana aveva già esortato la popolazione a non acquistare e consumare olio di palma vergine, ampiamente prodotto e commercializzato nel paese, in quanto il 98% delle partite analizzate presentava la pericolosa sostanza.

Il Sudan IV è un colorante liposolubile che disciolto nell'olio gli conferisce una colorazione rossastra, usato anche per colorare carburanti, creme lucidanti e cere. Da svariati studi è emerso che il Sudan IV, al pari ditutte le altre varianti (I, II e III) nel corpo umano ha un effetto mutageno ovvero determina mutazioni cromosomiche localizzate, una delle cause del cancro.

Inoltre ha anche un effetto teratogeno: muta le cellule adibite alla riproduzione rendendo sterile il soggetto intossicato oppure, peggio ancora, può determinare nella prole malformazioni inconciliabili con la vita. Il Movimento consumatori, finanziato da Ministero per le attività produttive, attraverso un'indagine analitica di 45 prodotti (tra cui spezie, sughi, salumi e pasta)acquistati in 14 località italiane, ha fatto emergere che il 20% dei campioni è risultato contaminato dal colorante Sudan.

Alla luce di ciò il presidente del movimento, Lorenzo Miozzi, si è prodigato al fine di rendere pubblici i marchi e i prodotti contaminati in modo tale che i commercianti e i consumatori siano informati sui potenziali rischi di acquisto. Ovviamente questo non è sufficiente, in quanto sarebbe opportuno creare un organismo internazionale di controllo aziendale che vigili sulla corretta applicazione delle norme produttive e che smascheri le frodi alimentari, ultimamente sempre più frequenti, prima che possano presentarsi sulle nostre tavole.