Il virus Zika è oramai sotto la lente d'ingrandimento del mondo intero, dopo i centinai di casi in Sud America ora cresce il pericolo di diffusione in Europa. Ultimo caso è stato segnalato in Danimarca dove un turista danese mostrava alcuni sintomi dopo essere ritornato daun viaggio in Sud America. Ora l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità sta cercando di controllare l'espandersi del virus al fine di trovare una soluzione per arginare quello che potrebbe diventare una vera e propria epidemia.

I sintomi del virus Zika

La colpa principale del virus Zika è da attribuire alla zanzara del tipo "Aedes".

Sono le stesse zanzare che trasmettono la "dengue" e molti altri tipi di malattie tropicali, questo tipo di zanzara mordendo un soggetto infetto dal virus è in grado di trasportare il virus e di trasmetterlo al successivosoggetto morso,che inconsapevolmente diventa affetto dalla malattia. La malattia ha un periodo d'incubazione che va tra 3 e 12 giorni e non causa sintomi gravi. Il virus Zika ha come sintomi: febbre, eruzioni cutanee, dolori ai muscoli, mal di testa e molto spesso congiuntivite. Il virus non provoca la morte poiché il sistema immunitario umano è in grado di riconoscere la malattia e controllarla automaticamente. La preoccupazione principale è che il viruspotrebbe creare seri problemi di epidemia e si sospetta che sia uno tra i principali colpevoli dei numerosi casi di microcefalia in Brasile negli ultimi tempi, pertanto resta l'allerta per le donne in gravidanza.

Microcefalia causata dal virus Zika

Lo Zika è un virus già conosciuto dal 1947 ed ha comportato negli ultimi decenni tantissime epidemie e si sospetta che sia la causa principale dei numerosi casi di microcefalia in Brasile. La microcefalia è una malformazione del feto che comporta un deficit nella crescita del cranio e del cervello, in Brasile sono stati segnalati circa 3500 casi e si sospetta che la causa sia da attribuire anche al virus Zika, per questo anche le autorità francesi hanno emesso un comunicato dove invitano le donne in gravidanza anon viaggiare verso l'America del Sud per evitare il contagio e sopratutto il successivo rischio di epidemia.