Si sa che dormire fa bene, sia in termini quantitativi che qualitativi. Un livello ottimale di sonno contribuisce, senza alcun dubbio, ad arricchire e ad aumentare la qualità dell’attenzione.Questoaspetto migliora anche la resa cognitiva, soprattutto durante le attività didattichee nel corso della giornata. Tutto ciò è stato confermato da unostudio scientifico canadese.

Igiene del sonno: un aspetto importante per l'attività cognitiva degli alunni

Lo studio è stato condotto su un campione di 74 alunnidi età compresa tra i 7 e gli 11 anni, e ha avuto come unico obiettivo quello di stabilire il rapporto esistente tra la qualità del sonno e il rendimento sullo studio dei piccoli studenti.

I discenti sono stati inseriti in un "programma"di apprendimento per educarli ad una maggiore qualità ed igiene del loro sonno. Le piccole "cavie"hanno subito accettato di buon grado l’esperimento, ed è stato fornito loro un apparecchio da polso, l'Actiwatch, per monitorare, durante le attività notturne, la loro l’attività tra le fasi di veglia e di sonno profondo.

La ricercascientificaè stata condotta in Canada, presso la Mcgrill University.Successivamente, il report dei risultati è stato pubblicato sul periodico scientifico "Sleep Medicine". All'interno dell’importante rivista viene spiegato come, con appena 18,5 minuti in più di sonno (il dato è stato ricavato dalle osservazioni notturne) si può migliorare notevolmente il profitto di un alunno in appena 5 notti consecutive.

E in Italia i genitori fanno dormire abbastanza i loro figli?

Questa sana abitudine, purtroppo, in Italia viene puntualmente disattesa. A sostenere questa tesi sono gli esiti dei profitti di molti studenti italiani, alla luce anche dei risultati ottenuti dalle tanto odiate prove INVALSI. I ragazzi della fascia d’età presa in considerazione dallo studio in oggetto vanno a letto sempre più tardi e il calo di attenzione, durante le attività scolastiche, è evidente per molti di loro.

Le linee guida sulla quantità del sonno in America - Secondo quanto scritto all'interno delle linee guida del sonno redatte dall'AAP (Accademia Americana di Pediatria), basate sulle ricerche del team di esperti guidato dal dott.Charles Czeisler, si scoprechei valori orari (range) ottimali da dedicare a questa importante funzione del nostro organismo, specie per i più piccoli in età scolastica, si differenziano in base alle fasce d'età.

Per fare un esempio, per i più piccoli, di età compresa tra i 6 e i 13 anni, la quantità di ore di sonno dovrebbe essere pari a circa 9-11 ore. Per i ragazzi tra i 14 e i 17 anni, le ore ottimali per dormire vanno da 8 a 10.

A questo punto, non resta che chiedersi: tutti gli adolescenti, in Italia, rispettano queste sane abitudini prima di svolgere le attività scolastiche tra i banchi di Scuola? Qualcuno - secondo l'opinione di molti insegnanti - riesce persino a continuare a dormire in aula per intere ore al giorno. Questo quesito, dunque, andrebbe rivolto aigenitori, visto che i dati statistici parlano chiaro: si va a letto sempre più tardi e i genitori non controllano se i figli rispettano le regole, in quanto sono proprio loro i primi a non rispettarle.