Arriva dalla California del Nord la scoperta della presenza di DNA, sia umano che di topo, in un campione di 258 hamburger. La ricerca è stata condotta dal Clear Labs, istituto che si occupa di analizzare gli alimentiper migliorare gli standard di qualità. I ricercatori hanno analizzato hamburger di manzo e vegetariani provenienti da fast food e rivenditori locali. È stato rilevato DNA umano in 1 campione di hamburger vegetariano. Non è stato possibile identificare la causa, ma probabilmente è da imputare alla presenza di capelli, pelle o unghie che sono stati accidentalmente miscelati durante il processo di produzione.

Inoltre il DNA di ratto è stato rilevato in 3 campioni:1 hamburger di un fast food, 1 hamburger vegetariano, e in 1 campione di carne macinata.I ricercatori fanno notare che difficilmente possono provocare danni alla salute dei consumatori e che piccole presenze di DNA umano e di ratto sono consentite, purché rientrino all'interno di un intervallo di sicurezza, come in questo caso.Comunque la loro presenza indica una bassa qualità e mette in evidenza la necessità di creare protocolli di manipolazione sicuri e rigorosi.

Per l'industria del fast food sono stati dimostrati bassi livelli di contaminazione, anche se sono state trovate differenze sostanziali tra i valori nutrizionali (calorie, carboidrati, grassi e proteine) calcolati rispetto a quelli riportati sui menù dei fast food.

Non è finita, perché il 6% conteneva ingredienti inaspettati o che non ci sarebbero dovuti essere. Come la presenza di carni in prodotti vegetariani o l'aggiunta di carne di pollo o tacchino in hamburger di solo manzo.Dato allarmante è stato un hamburger vegetariano di fagioli neri che mancava del tutto di fagioli neri. Rappresenta un problema sorprendente e mette in luce un controllo di qualità nella produzione di prodotti di hamburger vegetariani potenzialmente grave.

Un'altro problema rilevato è la contaminazione da agenti patogeni che ha interessato più del 4% del campione. La diversità di ingredienti dei prodotti vegetariani li mette più a rischio per la loro esposizione, contrariamente alla convinzione comune.