Un vero e proprio record quello registrato nel 2016 sul fronte dei donatori in Italia. I dati resi noti dal ministero della Salute sono abbastanza eloquenti: 1.596 da gennaio a dicembre dell'anno appena trascorso. Nel 2015 non oltre i 1.489. Un incremento sostanziale, importante, dovuto non solo alla crescita dell'attività in tutto il territorio nazionale. Anche "alla progressiva diffusione della donazione a cuore fermo", si legge in una nota del ministero. Un trend positivo confermato dall'aumento dei donatori utilizzati: per la prima volta è stata superata quota 1.300, mentre nel 2015 erano stati 1.165.

La principale sfida per la Rete nazionale trapianti nel 2017 è rappresentata dalla riduzione del dato delle opposizioni, che sono stabili intorno al 30 per cento. Il 2016 è andato in archivio con un altro record: è cresciuto del 13 per cento il numero dei pazienti trapiantati rispetto al 2015, una percentuale mai raggiunta negli anni precedenti. Sono stati 3.736 i trapianti da donatore cadavere a vivente, nel 2015 non oltre i 3.327. L'attività trapiantologica nei dettagli: rene da 1.882 a 2.086, fegato da 1.094 a 1.235, cuore da 246 a 267, polmone da 112 a 154, pancreas da 50 a 69. Sul versante delle attese per i trapianti, annunciate positive novità: la lista del rene e quella del polmone, per la prima volta, in concreta riduzione rispetto al 2015.

Pari a trecento pazienti, in particolare, la diminuzione della lista del rene. Complessivamente, al 31 dicembre 2016, quindi fino a pochi giorni fa, 8.856 pazienti in lista d'attesa. In prevalenza, 6.598, per un trapianto di rene. A seguire 1.041 per il fegato, 742 per il cuore, 346 per il polmone.

Catena di solidarietà

Nel 2016 realizzate "due catene di trapianti di rene da vivente in modalità cross over innescate da una donazione samaritana", spiegano dal ministero.

L'ultima catena sviluppata risale al periodo compreso tra dicembre 2016 e gennaio 2017. "Grazie al terzo donatore samaritano nel nostro Paese, sono state coinvolte 5 coppie donatore-ricevente incompatibili tra loro". La catena di solidarietà è stata sviluppata da quattro centri trapianto a Parma, Vicenza, Pisa e Palermo, in collaborazione con la Polizia di Stato.

Il trasporto degli organi è stato assicurato in maniera rapida dalla Polizia stradale.

Midollo osseo, in aumento gli iscritti al Registro dei donatori

Si è registrato anche l'incremento dell'attività per la donazione e il trapianto di cellule staminali emopoietiche: gli iscritti all'Ibmdr, Registro italiano donatori di midollo osseo, sono stati 498 mila nel 2016. Nel 2015 erano stati 469 mila. Sono aumentati da 704 a 742, invece, i trapianti da donatore volontario adulto, mentre sono passati da 338 a 360 quelli da donatore familiare semicompatibile.

La prima volta

La storia scientifica dei trapianti d'organo inizia nel 1902: un chirurgo, Alexis Carrel, mise a punto la tecnica per congiungere due vasi sanguigni.

Utilizzando la stessa tecnica furono eseguiti i primi trapianti di cuore e di rene su animali. Il primo ostacolo vero fu il rigetto. Durante la Seconda guerra mondiale, il dottor Peter Medawar, eseguendo innesti cutanei in pazienti gravemente ustionati nei bombardamenti di Londra, dimostrò che l'incompatibilità era principalmente di origine genetica. Il 23 dicembre 1954, i risultati di tali studi portarono l’équipe del professore Joseph Murray a effettuare il primo trapianto di rene fra gemelli identici. Successivamente si registrò un notevole numero di trapianti da donatore vivente, soprattutto negli Usa, con risultati incoraggianti. Nel 1963 il primo trapianto di fegato e il primo di polmone. Nel 1966 la prima volta di un trapianto di pancreas. L'anno dopo il primo cuore.