Mamme e papà preparatevi: ministero della Sanità e regioni sono d'accordo su una legge nazionale che renda i vaccini obbligatori per tutti i bambini; quindi, non potranno più accedere ad asili nido e scuole materne di tutto il territorio italiano, se non saranno stati vaccinati. E questo, almeno nelle intenzioni, dovrebbe succedere in tempi piuttosto brevi.

Vaccini obbligatori: perché sì

Sull'idea di ritornare alla situazione di 18 anni fa con una nuova legge nazionale, formalmente non c'è un vero e proprio accordo tra governo e regioni. Ma, come è stato precisato dal ministero della Salute, si tratta di un percorso che sembra ormai tracciato con il forte supporto degli enti locali, come è emerso nell’incontro per il piano vaccinale 2017-2019 tra la titolare del dicastero, Beatrice Lorenzin, e gli assessori competenti di regioni e province autonome.

L’obiettivo è di portare l’intero territorio nazionale ad avere una normativa unica e chiara per uscire dal quadro attuale pieno di differenze tra regioni e regioni. Un quadro che oggi genera tra i cittadini molta confusione, come ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana, hanno già deciso l’obbligatorietà, e adesso tutte le altre sono d’accordo nell’andare in quella direzione. E per Ricciardi è la direzione giusta, perché tutte le vaccinazioni servono a salvare la vita e quindi devono diventare obbligatorie, senza remore etiche o scientifiche, soprattutto a tutela delle fasce più fragili della popolazione come bambini e anziani.

Perché, secondo gli esperti del ministero della Sanità, il pericolo c’è: con le basse coperture vaccinali di oggi, alcune malattie importanti rischiano di ritornare a creare molti problemi. E anche le risorse per partire ci sono, visti i 100 milioni stanziati nella legge di bilancio; ma come ha sottolineato Antonio Saitta, coordinatore degli assessori regionali, parallelamente a una ripartizione delle risorse, serve un piano di somministrazione dei vaccini che consenta un inserimento delle profilassi in modo graduale e progressivo.

Vaccini obbligatori: c’è chi dice no

Ora sarà fondamentale, se l’obiettivo è agganciare il piano vaccinale 2017-2019, che Lorenzin, si confronti in tempi brevi soprattutto con il ministro dell'Istruzione e della ricerca scientifica, Valeria Fedeli, per preparare un provvedimento legislativo, prima da approvare in consiglio dei ministri e poi da sottoporre a Camera e Senato.

Ma su questa scelta c’è anche chi non è d’accordo, come segnala il Messaggero. La protesta potrebbe espandersi attraverso diversi gruppi, come ad esempio, il “Genitori del No Toscana”, in lotta contro la proposta di legge regionale che vuole ripristinare l’obbligo delle vaccinazioni. Una contestazione che si potrebbe allargare verso altre zone del paese. Anche il Codacons, ritiene un simile provvedimento “una violenza contro le famiglie”; e promette di ricorrere in ogni sede nazionale e internazionale, contro un’eventuale legge che imponga l’obbligo di vaccinazione. Quindi, soprattutto sul web, si rischia un mare di polemiche e di disinformazione. E allora un altro punto chiave dell’operazione, ben presente a governo e regioni, diventa quello di parlare ai cittadini con un’adeguata campagna di comunicazione che renda chiaro il senso e l’emergenza del ritorno all’obbligo di vaccinazione su tutto il territorio nazionale.