Lo sviluppo della corteccia cerebrale durante l'Adolescenza avviene secondo uno schema e una tempistica che rispecchiano l'evoluzione del cervello umano. Le aree corticali che si sono evolute più recentemente sono le stesse che maturano più tardi. L'importante indicazione viene da uno studio dei neuroscienziati della University of Pennsylvania di Philadelphia ed è stato pubblicato su PNAS.

Plasticità corticale durante l'adolescenza

I circuiti nervosi vengono plasmati continuamente da fattori sia genetici sia ambientali. Ogni volta che si apprendono e si memorizzano nuove informazioni, ad esempio, si modifica lo schema delle connessioni tra neuroni.

Il fenomeno prende il nome di plasticità cerebrale e interessa sopratutto i circuiti nervosi della corteccia cerebrale durante tutto tutto l'arco della vita.

Per quanto riguarda la plasticità cerebrale, l'adolescenza è un periodo della vita di notevole interesse. Infatti, essa non si caratterizza soltanto per un sorprendente cambiamento del corpo, ma anche per gli imponenti fenomeni di plasticità che interessano i circuiti nervosi e, in particolare, della corteccia cerebrale. Gli studi compiuti sino ad ora sulla plasticità corticale durante l'adolescenza, sono stati compiuti su pochi soggetti e su aree corticali molto limitate.

Sviluppo più tardivo per le aree che si sono evolute per ultime

"Noi abbiamo individuato un metodo d'indagine che rende conto dello sviluppo globale della corteccia cerebrale" afferma soddisfatta Christos Davatzikos, professore di radiologia e prima firma dell'articolo "e l'abbiamo applicato su quasi mille soggetti tra bambini e adolescenti appartenenti ad entrambi i sessi".

Tramite questa avanzata tecnica di indagine basata sulla risonanza magnetica funzionale, i neuroscienziati americani sono riusciti a tracciare una mappa dinamica delle aree corticali allo scopo di rilevare se durante l'adolescenza aree diverse si sviluppano in momenti diversi. In questo modo, hanno potuto osservare che lo spessore medio della corteccia cerebrale delle aree associative, le quali integrano informazioni di diversa natura, in partenza è maggiore nei maschi.

Dopo i 20 anni di età, sono invece le femmine a presentare un maggiore spessore delle aree associative confermando studi precedenti.

Il secondo risultato importante riguarda la tempistica di maturazione delle aree corticali. Nel merito, i neuroscienziati americani hanno osservato che le aree sensoriali e motorie, che nel processo di elaborazione dei segnali nervosi ricoprono livelli gerarchicamente bassi, maturano prima delle aree associative che, al contrario, si trovano a un livello gerarchico più elevato.

Queste ultime, sono anche le aree corticali che sono comparse più di recente nell'evoluzione sono le aree che rendono il cervello umano unico tra le specie animali.

La scoperta è di grande interesse per il contributo che da alla comprensione dello sviluppo del cervello degli adolescenti. Non solo,ma essa può rappresentare anche un importante riferimento per misurare le eventuali deviazioni dal percorso normale e che possono portare a patologie psichiatriche come la schizofrenia la quale, normalmente, esordisce proprio alla fine dell'adolescenza.