In questi ultimi decenni le scoperte nel campo della genetica hanno portato molti progressi nella diagnosi di malattie, di cui si rieneva sconosciuta la causa. La genetica in questo senso rappresenta uno degli ambiti della medicina più promettenti, soprattutto per quanto riguarda la la cura di patologie a tutt'oggi incurabili. In particolare sarebbe riconducibile alla genetica anche una patologia che gli americani definiscono 'disturbo della fase dl sonno ritardato'.

Nello specifico lo studio è stato condotto dai ricercatori della Rockefeller University.

Gli studiosi hanno scoperto che tale disturbo potrebbe dipendere dal gene Cry1, che è stato ribattezzato anche "il gene dei gufi". I ricercatori hanno preso in esame 30 volontari che sono stati rinchiusi in un laboratorio per due settimane. In questi 14 giorni non hanno ricevuto nè hanno avuto alcun contatto con l'esterno, per cui si sono dovuti basare solo sul proprio orologio biologico. Insomma in assenza di input esterni, i partecipanti all'esperimento si sono regolati col proprio ciclo sonno-veglia. In questo senso, tranne due soggetti, tutti gli altri volontari sono riusciti a mantenere i cicli di sonno-veglia e gli orari dei pasti regolari.

Analizzandone il Dna, i ricercatori hanno scoperto che entrambi i soggetti presentavano una mutazione del gene Cry1 , che è noto per avere una influenza sui ritmi circadiani dell'organismo.

Gli studiosi consultando dei database genetici hanno scoperto l'esistenza di altre persone portatrici di questa mutazione, che è risultata presente nel Dna di una persona ogni 75. Insomma è molto meno rara rispetto a quanto si potesse pensare.

Sonno: i disturbi più comuni

Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Cell, è molto importante in quanto potrebbe portare a comprendere meglio i disturbi del sonno.

Non dormire a sufficienza può comportare i seguenti sintomi: eccessiva sonnolenza diurna, disturbi dell'attenzione e della memoria, stanchezza, disturbo dell'umore, ansia e irritabilità. L'alterazione del normale ritmo sonno-veglia può derivare da diversi fattori, quali ad esempio depressione e ansia, ma anche da malattie sistemiche, quali disturbi della tiroide, ipertensione arteriosa o scompenso cardiaco. Il sonno può essere disturbato anche da cattive abitudini, quali caffè, alcol, fumo e praticare un'attività sportiva 3 o 4 ore prima di andare a letto.