alessandro cevenini è un nome che probabilmente a molte persone dice poco o addirittura nulla. Ma Alessandro Cevenini è un nome che invece dovrebbe dire molto, anzi moltissimo. La sua è una storia che ha dell'incredibile, che rappresenta in pieno la voglia di chi non si arrende, la forza di chi non molla mai e di chi, invece, trova anche il modo per fare più degli altri.

Parola d'ordine: speranza

Nel 2007, il giorno del suo ventiquattresimo compleanno, Alessandro scopre di avere una leucemia promielocitica acuta. Inutile descrivere lo strazio e le difficoltà del periodo immediatamente successivo.

Ci preme di più parlare di quello che Alessandro ha fatto, senza piangersi troppo addosso. Proprio nel 2007, Cevenini fonda Beat-Leukemia, letteralmente battere la leucemia. Parte tutto sui social, da Facebook, laddove crea un gruppo. Il tutto poi si estende a un sito e, ad oggi, a una Fondazione Onlus che festeggia dieci anni di attività. L'opera di beat-Leukemia continua ad essere fonte di speranza. Al momento, sono stati raccolti 750 mila euro donati interamente alla ricerca, senza contare le iniziative che comprendono scuole e ospedali e che mettono in palio borse di studio e percorsi universitari.

Alessandro è morto, ma continua a vivere

Anche per il futuro, l'Onlus si propone di collaborare per esempio con la Rete ematologica lombarda, per realizzare un sistema di diagnosi ad hoc per la leucemia.

Inoltre, l'obiettivo è quello di provvedere ai pazienti con le migliori cure possibili. Alessandro Cevenini non ce l'ha fatta. E' morto il 28 novembre 2009. Ma la sua battaglia continua, la sua lotta contro la malattia rimane un punto di riferimento per tutti coloro che giorno dopo giorno affrontano la leucemia, sia come pazienti che come medici.

I suoi pensieri sono stati raccolti nel libro Il Segreto è la Vita (Piemme). E ancora oggi, a dieci anni dalla nascita della Fondazione, l'ideologia di Cevenini resta indenne: "L'importante non è vivere o morire, ma vivere la vita. Nella vita non può esserci sconfitta. Nemmeno vivere una vita breve può essere considerata una sconfitta".

Beat-Leukemia è ora presieduta dal fratello, Michele Cevenini, che spiega: "L'obiettivo è che ogni paziente possa avere al momento della prognosi la miglior cura personalizzata per il suo tipo di malattia con un potenziale massimo di possibilità e minori effetti collaterali possibili". Mentre in Italia ogni anni si registrano circa 8000 nuovi casi di leucemia, la speranza di chi soffre è anche alimentata dall'incredibile battaglia di Alessandro Cevenini.