L'obesità si associa a vari disordini (ridotta tolleranza al glucosio, dislipidemia, ipertensione e infiammazione sistemica), che possono condurre a malattie cardiovascolari e diabete. Le diete ricche di frutta e verdura aiutano a prevenire o a rendere reversibili questi fattori di rischio, a controllare il peso corporeo, regolandone i parametri metabolici. Quale frutta mangiare, tuttavia?

I ricercatori del Food and Nutrition Department dell'Università di San Paolo (Brasile), di recente hanno rilevato per la prima volta che il succo di arancia, unito a una dieta ipocalorica, è in grado di modificare in modo consistente il metabolismo dei lipidi e del glucosio in soggetti obesi.

Nello studio clinico, metà dei pazienti seguiva una dieta ipocalorica, l’altra aveva in aggiunta del succo di arancia al 100%, ogni giorno per 3 mesi. Entrambi perdevano peso, massa grassa sottocutanea e grasso viscerale, ma il gruppo che ha fatto ricorso al succo d'arancia manifestava una riduzione più significativa di determinati parametri metabolici (insulina, colesterolo, marker di infiammazione del tessuto vascolare PCR), rispetto agli altri pazienti.

L'effetto sul metabolismo è stato spiegato con la presenza, nel succo di arancia, di sostanze come esperidina e naringina, oltre che di vitamina C e acido folico. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista "Nutrition" del giugno 2017.

Lo studio clinico

Sono stati reclutati 78 pazienti obesi (indice di massa corporea, BMI, pari a 33), con età media di 36 anni: la metà ha assunto 500 ml di succo di arancia al giorno e una dieta restrittiva, mente l'altra metà è stata sottoposta solo ad una dieta: composizione corporea e biomarcatori sono stati misurati nel sangue durante tutto il trattamento.

La dieta personalizzata, prescritta secondo la spesa energetica totale di ogni individuo (TEE) meno circa 500 kcal al giorno, pari al 30% del TEE, era composta da più pasti: colazione (latte senza grassi, pane integrale e una mela), spuntino mattutino e pomeridiano (250 ml di succo di arancia), pranzo e cena (riso integrale, fagioli, carne magra grigliata, insalata, ortaggi).

Il dosaggio di energia e di nutrienti era simile tra i due gruppi, diversificandosi solo per il maggiore apporto di vitamina C (62%) e acido folico (39%) assunto con la bevanda a base di arancia.

I risultati ottenuti sono stati simili in termini di perdita di peso, indice di massa corporeo (BMI), massa magra, massa grassa (8%) e rapporto addome/fianchi, indice indiretto dell’esistenza di grasso viscerale. Tuttavia, il gruppo che ha assunto il succo, ha riportato anche una diminuzione significativa dell’insulinoresistenza (33%), del colesterolo totale e LDL (24%), e dei livelli di PCR (33%).

Meccanismo di azione

L’inserimento del succo di arancia, ricco di acqua e fibre, ha favorito la sazietà, ha fornito vitamine, minerali e composti bioattivi (flavonoidi antiossidanti, esperidina e naringina), capaci di diminuire la secrezione epatica del colesterolo LDL e il rilascio nel circolo sanguigno.

È stato dimostrato che i metaboliti dell’esperidina, 7-O glucuronide e 3-O-glucuronide, sono in grado di agire sul microbiota, ossia di stimolare la crescita di microrganismi intestinali (batteri buoni) produttori di acidi grassi a corta catena.

Attraverso di essi sono stati modulati il grasso sottocutaneo, il tessuto muscolare, la funzione epatica, l’omeostasi del glucosio, l’insulinosensibilità, la pressione arteriosa, l’infiammazione e il grasso viscerale (induttore di citochine proinfiammatorie (come IL-6), e del marker PCR, legati ad un incremento del rischio di eventi coronarici infausti.