Ieri, giovedi 8 giugno, è stata presentata in diretta dalla sala operatoria del nuovo reparto di Urologia delle Molinette di torino (inaugurato per l'occasione), di fronte ad una platea di esperti internazionali. Una tecnica innovativa che prevede la ricostruzione dei genitali a partire da una parte dell'avambraccio del paziente. La tecnica è stata ideata grazie alla collaborazione tra il reparto di Urologia delle Molinette di Torino, diretto dal professor Paolo Goretto e l’Institute of Urology di Londra. Oggi il lavoro degli esperti proseguirà e si terrà un simposio internazionale che avrà come oggetto di discussione le più sofisticate tecniche ricostruttive e di robotica per il pene.

Presente anche un ospite d'eccezione, il chirurgo dell’Università di Harvard, autore del primo trapianto del genere negli Stati Uniti.

La nuova tecnica potrebbe risolvere casi-limite e ricostruzioni d'organo in donne transessuali

I primi pazienti a sottoporsi all'innovativo intervento sono stati un uomo che ha subito l’asportazione dell’organo genitale a causa di un tumore e un giovane affetto da micropenia. Si trattava dunque di due casi-limite, difficilmente trattabili. Questa tipologia di intervento infatti, come spiegato dagli esperti, potrebbe rappresentare l’unica soluzione nei casi di gravi anomalie congenite oppure nei casi in cui si verifichi una perdita dei genitali a motivo di eventi traumatici (pensiamo alle mutilazioni dovute alle mine anti-uomo in zone di guerra).

Inoltre la tecnica offre una valida alternativa alle donne transessuali che intendano affrontare il cambio di sesso, in maniera più semplice e meno traumatica. Infatti la tecnica chirurgica in questione ha consentito di abbreviare i tempi dell'intervento, riducendo nel contempo significativamente i rischi di un fallimento (sempre elevati nei casi di trapianto del pene o con l'utilizzo delle vecchie tecniche).

I medici delle Molinette affermano: "Con un intervento di poche ore si possono ottenere risultati molto soddisfacenti sia dal punto di vista estetico che funzionale".

Ricostruzione dei genitali con parti dell'avambraccio: tecnica complessa, ma efficace

La struttura del nuovo pene viene ricreata a partire da un lembo di cute dell'avambraccio prelevato dal paziente stesso, insieme al tessuto sottocutaneo e i relativi nervi e vasi sanguigni che garantiranno la vitalità e la sensibilità della parte.

Subito dopo il prelievo, durante lo stesso intervento, con questi tessuti vengono ricostruiti il glande ed il il canale per il passaggio dell’urina (uretra) con estetica e funzionalità del tutto simili ad un normale organo genitale maschile. Dalla coscia del paziente verrà inoltre prelevato il tessuto cutaneo che sarà a sua volta trapiantato nell'avambraccio. Una protesi peniena inserita in un secondo tempo, potrà restituire la funzione erettile. Piena soddisfazione è stata espressa dall'equipe medica che definisce la tecnica "complessa ma efficace".