La rivista Focus ha lanciato l'allarme, citando lo studio dell'organizzazione no profit Orb Media: l'Acqua del rubinetto, potabile, che siamo soliti bere o utilizzare per lavare frutta, verdura, piatti eccetera, contiene fibre di plastica. Una ricerca choc, che ha coinvolto i più importanti Paesi al mondo, dagli Stati Uniti all'India, passando per le nazioni dell'Europa, finanche al Libano. Mai nessuno, prima d'ora, aveva fatto luce su quanto era soltanto un'ipotesi. Da oggi, forse, dopo avere appreso tale notizia, ci verrà più difficile, anche da noi in Italia, utilizzare l'acqua del nostro rubinetto quantomeno per berla.

E le bottigliette di plastica non sarebbero più sicure.

Lo studio: 83% dei campioni contaminato

Una percentuale impietosa, che testimonia quanto il fenomeno sia diffuso globalmente. Addirittura l'83% dei campioni di acqua potabile analizzata che scende dal rubinetto risulta essere contaminata da fibre di plastica. Un dato che potrebbe essere addirittura più allarmante se solo si pensa che tale percentuale si riferisce alla misura in micron. Ciò significa che possono esserci altre particelle di fibre di plastica più piccole (misura nanometri) che per l'organizzazione Orb Media non è stato possibile analizzare.

Paradossalmente, sono stati rinvenuti campioni di acqua contaminata dalla plastica anche all'interno dell'Agenzia Usa per la protezione ambientale.

Una vera e propria beffa per una società che dovrebbe garantire la massima efficienza in fatto di tutela ambientale e inquinamento. Anche la Trump Tower, la precedente residenza di Donald Trump prima che fosse elettro presidente degli Stati Uniti d'America, non è immune al problema, così come gli edifici del Congresso statunitense.

Non va meglio, però, nel resto del mondo, anzi.

Un fenomeno globale

La percentuale maggiore di acqua contaminata si trova negli Stati Uniti, dove si sono raggiunte vette intorno al 94 per cento. Non sorride di certo il Libano, che ha praticamente eguagliato gli Usa con il 93,8 per cento di acqua contenente plastica. Sul terzo gradino più basso del podio c'è l'India, che supera l'80 per cento (82,4 per la precisione).

Si comporta meglio l'Europa, che rimane distante dai dati registrati negli States e in Libano, ma che non può dirsi tranquilla visto che ha in media il 72 per cento di acqua contaminata. Al momento non ci sono ancora studi sui rischi che tale fenomeno può avere sulla salute dell'uomo, ma appare evidentemente come ingerire fibre di plastica possa non giovare al nostro organismo.