Nuovo allarme alimentare in Italia. Il Ministero della Salute ha comunicato di aver predisposto il richiamo di un lotto di spinaci per la presenza di erba velenosa. Negli ultimi giorni un altro caso alimentare aveva riguardato alcuni lotti di pancetta a cubetti, nei quali erano state rinvenute tracce di Salmonella. Sono numerosi, ogni anno, gli episodi che hanno per protagonista il Ministero, che predispone il ritiro dai supermercati di alcuni prodotti per i quali è stato comprovato un rischio alimentare. Tornando al fatto odierno, sottolineiamo come, oltre al Ministero italiano della Salute, si siano mossi anche Unes e Iper.
Spinaci alla mandragola, i lotti interessati dal richiamo
Nel documento pubblicato nella sezione apposita del Ministero, compare un unico lotto, con sigla 24110968M2, riferito alla busta di spinaci da 500 grammi del marchio Buongiorno Freschezza, prodotto dalla società agricola Ortoverde presso lo stabilimento di Terranova dei Passerini, in provincia di Lodi, con scadenza al 4 settembre. Quello documentato dal Ministero della Salute non sarebbe però l'unico lotto interessato. Infatti, come riporta Il Fatto Alimentare, i supermercati Unes e Iper hanno richiamato anche i lotti 23910773M2 e 24010864M2, con scadenza rispettivamente fissata al 1° e 3 settembre.
Sono, dunque, tutti lotti scaduti, da circa una settimana.
Ciò nonostante, è importante controllare ugualmente se si abbia ancora la confezione dentro casa degli spinaci Buongiorno Freschezza interessati dal richiamo del Ministero e dei supermercati Unes e Iper. Qualora si abbia all'interno della propria abitazione la busta di spinaci in questione, si è invitati a riportarla presso il punto vendita dove è stata acquistata.
L'erba velenosa è la mandragola: sintomi e pericolosità
Come specificato nel documento del Ministero della Salute, l'erba velenosa nello specifico è la mandragola. È pericolosa per l'uomo? Sì, ma solo se ingerita in grandi quantità. Essa può provocare, nella maggior parte dei casi, nausea e vomito, oltre ad allucinazioni e un'accelerazione del battito cardiaco anomala (tachicardia ndr).
In alcuni casi, anche se occorre sottolineare come la letteratura scientifica in questo caso è assai povera di tali episodi, può condurre addirittura alla morte. A riportarlo è sempre Il Fatto Alimentare, che cita come fonte il Centro antiveleni della città di Milano.