Il latte materno sarebbe un farmaco essenziale secondo gli esperti. Ad affermarlo sono i medici della Società italiana di neonatologia, i quali tirano le orecchie alle mamme dei neonati pretermine. La percentuale di quest'ultimi che prendono il latte dal seno materno è di gran lunga inferiore rispetto a coloro che sono nati a termine, nonostante gli enormi benefici derivanti da una sana poppata. Sono chiamati neonati pretermine i bambini che nascono prematuramente e che affrontano le prime settimane di vita in maniera molto diversa rispetto ai neonati che invece nascono seguendo quello che potremmo definire calendario naturale.

La migliore alimentazione

Se ci si domanda quale sia la migliore alimentazione per un neonato, la risposta è sempre la stessa: il latte materno. Da una parte rappresenta dunque l'alimento più intelligente da somministrare al proprio bambino, dall'altra un farmaco essenziale, in quanto capace di aiutare il neonato prematuro a fronteggiare al meglio eventuali gravi patologie che si verificano talvolta nei bambini che nascono prima del previsto. Oltre ad allontanare le malattie nei neonati pretermine, il latte ricevuto dal seno della mamma è in grado di migliorare lo sviluppo cognitivo.

Benefici che soltanto in minima parte vengono ricevuti da chi nasce prematuramente, poiché il bambino viene allontanato dalla madre e ricoverato in terapia intensiva neonatale.

A questo fattore, di per sé già determinante, occorre poi aggiungere lo stress per la nascita prematura e l'incapacità da parte del neonato stesso di ricevere il latte dalla madre.

Dove migliorare

Considerate le percentuali molto basse di chi, fra i bambini nati prematuramente, ricevono il latte materno rispetto invece ai neonati a termine, vi sono delle soluzioni da adottare in grado di risolvere, in parte, il problema, consentendo così al numero più elevato di bambini di prendere quello che viene definito dagli esperti come "farmaco essenziale".

Una prima soluzione suggerita dal dottor Stronati, presidente della Società di neonatologia italiana, è quella di consentire alle madri il libero accesso alla terapia intensiva neonatale, in modo da iniziare - ove possibile - la trasmissione del latte tramite l'allattamento al seno, fattore importantissimo per coloro che versano in situazioni critiche. In secondo luogo, è necessaria una sensibilizzazione delle banche del latte materno, di cui spesso si ignora l'esistenza, ma che invece possono essere utilissime.