L'azione del lavaggio delle mani per molti può sembrare un gesto banale ma fatto regolarmente e seguendo i tempi giusti protegge da molte infezioni. Fra il 2005 e il 2013, grazie ad una campagna di sensibilizzazione condotta da Global Hanwashing Partnership, c'è stato un calo del 12% di malattie infettive causate da una cattiva igiene.
Le stime dei decessi per scarsa igiene
Le campagne di sensibilizzazione e gli esperti raccomandano di lavare le mani con acqua e sapone liquido, per un tempo non inferiore a venti secondi. La schiuma deve raggiungere tutte le parti delle mani, dai palmi fino alle unghie.
In questi posti, infatti, si annidano batteri e germi che veicolano le infezioni. Possibilmente l'acqua con cui ci si lava le mani dovrebbe essere tiepida o calda. Inoltre sarebbe buona abitudine asciugare le mani con salviette usa e getta e chiudere la fontana con una di esse. Quando ci si lava le mani, inoltre bisogna liberarsi di anelli e bracciali. Una ricerca ha evidenziato che lavare bene le mani riduce il rischio di malattie polmonari e di diarrea. Con una buona igiene è stato dimostrato che i casi di diarrea si riducono del 40%, mentre le malattie polmonari del 25%.
Ogni anno nel mondo un milione e mezzo di bambini al di sotto dei 5 anni, muore per polmonite o diarrea.
Quando bisogna lavare le mani?
Bisogna lavare le mani quando si rientra in casa, quando si è passato tempo con un animale domestico, prima di mangiare o cucinare, subito dopo aver compiuto azioni potenzialmente a rischio di trasmissione batteri (cambio pannolini, dopo esser stati in bagno, dopo aver toccato oggetti di altri).
Un ambiente molto a rischio di infezioni è l'ospedale, specie per i bambini. Sulle mani possono arrivare ad esserci fino a dieci milioni di microorganismi; almeno il 20 o 30% delle infezioni possono essere prevenute con una corretta igiene delle mani.
Il Ministero della Salute non possiede dati esatti, ma secondo una stima sembra che le infezioni contratte negli ospedali si aggirino fra quattro o cinquemila.
Un lavaggio frequente e corretto aiuta anche a contrastare infezioni virali e influenzali. Molto spesso ad essere negligenti sono proprio medici e infermieri, i quali pur usando guanti usa e getta, spesso dimenticano di compiere un atto di fondamentale importanza: quello di lavarsi correttamente le mani. In generale i parenti dei pazienti dovrebbero avere molta cura nell'igiene, in quanto potenziali portatori di microorganismi dall'esterno.